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Dalle ore 06:00 i militari della Compagnia Carabinieri di Lanusei, di Nuoro e di Jerzu, dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Abbasanta, coadiuvati da unità cinofile e da un elicottero dell’XI Nucleo Elicotteri di Elmas, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Lanusei, nei confronti di sette persone nei territori di Bari Sardo, Villanova Strisaili, Arzana, Lotzorai, per i reati di rapina e spaccio di ingenti sostanze stupefacenti.
I militari sono riusciti a smascherare un sodalizio criminale dedito soprattutto al traffico di sostanze stupefacenti e al compimento di rapine.
A capo dell’organizzazione c’era Marco Mura, 36enne di Lanusei e Raffaele Congiu, 38 anni di Villagrande Strisaili.
Facevano parte del sodalizio anche Celine Mulas, 36 anni, francese, compagna e donna di fiducia di Mura. Ha partecipato a tutte le attività illecite. “Una coppia pericolosa dedita all’illecito”, secondo quanto descritto dai carabinieri.
L’organizzazione era poi formata da Claudio Cocco 30enne di Lanusei, uomo di fiducia di Congiu. Si è occupato del trasporto dello stupefacente e la consegna dello stesso agli spacciatori di Sassari e San Vito. Ha inoltre avviato delle sue autonome attività di spaccio.
E ancora, Sergio Tegas, 38 di Perdasdefogu, che emerge quale “corriere”; è colui che Mura contatta per affidargli i carichi di sostanza stupefacente che devono giungere in Ogliastra. Inoltre, sono state analizzate anche le figure di terze persone che, a vario titolo, hanno sia favorito parte degli indagati (per il buon andamento delle loro attività illecite) sia ricevuto e procurato, agli stessi sostanze stupefacenti. Sono così emersi i ruoli di: Cristiano Murgia, 38 di Lunusei, Mosè Cao, 53 anni di Lotzorai, Francesco Piras, 24enne di Lanusei, Andrea Loddo, 36 anni di Lanusei e Paolo Pischedda, 34 anni di Lanusei, tutti indagati.
Le indagini hanno avuto origine a seguito di un controllo effettuato nel mese di luglio 2013 dai militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Sardegna”, dove due persone originarie di Orgosolo e Villagrande Strisaili sono state sorprese a dialogare in una zona controllata in quel periodo per la ricerca di un latitante e trovati in possesso di due scanner ricetrasmittenti, svariate schede Sim intestate a soggetti extracomunitari e un ingente quantitativo di denaro contante, alcuni passamontagna, nastro adesivo e guanti neri in nitrile.
Di particolare interesse investigativo sono apparsi da subito alcuni episodi che vedevano parte degli indagati partire improvvisamente per raggiungere la Puglia (e in particolare la penisola Salentina). I viaggi in penisola e i contatti telefonici che gli stessi intrattenevano al rientro da ogni singolo viaggio, hanno fatto ipotizzare che lo scopo dei loro spostamenti era proprio legato al reperimento di sostanze stupefacenti, da acquistare in grandi quantità per la successiva consegna a pusher di Muravera, Cagliari, Sassari e Ogliastra.
Secondo quanto affermato dagli investigatori, è risultata da subito difficoltosa la fase del recupero dello stupefacente in quanto gli indagati, al rientro dalle loro misteriose e improvvise trasferte, piazzavano nel giro di poche ore tutto la droga e i loro viaggi non venivano mai captati in anticipo.
Nel pomeriggio di una giornata di febbraio 2014, due dell’organizzazione, Marco Mura e Raffaele Congiu, sono rientrati insieme in Sardegna da un viaggio nel Salento. Quest’ultima partenza è stata da subito considerata propedeutica al far giungere in Sardegna un grosso quantitativo di sostanza stupefacente. Il primo marzo 2014, presso il porto di Arbatax, a seguito di un controllo sull’autovettura Lancia Y con a bordo Mura e Celine Mulas e di un autocarro con a bordo il pa