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Un altro lutto scuote il mondo delle tradizioni popolari: Peppino Deiana, uno dei grandi interpreti della musica isolana si è spento a Ovodda all’età di 87 anni, circondato dai suoi affetti più cari.
Con la fisarmonica e l’organetto diatonico ha impresso uno stile che faceva di lui uno dei maestri più apprezzati per la tecnica con cui dava ‘voce’ allo strumento e per le qualità artistiche con cui disegnava percorsi innovativi su un pentagramma che spaziava dentro un repertorio ricco di generi.
Peppino Deiana aveva collaborato in passato con alcune formazioni folkloriche dell’entroterra barbaricino, in particolare con quelle ovoddesi, aveva svolto l’attività musicale nelle vesti da solista.
Alcuni dei giovani più promettenti del panorama musicale della Sardegna, tra i quali Pierpaolo Vacca, Peppino Bande, Giovanni Mattu, avevano fatto scuola da lui e beneficiato del suo insegnamento.
“Peppino Deiana era un fantasista della musica, un fuoriclasse assoluto, un uomo di cuore - ricorda il presentatore Giuliano Marongiu -. Qualche tempo fa, durante un convegno sulla musica popolare, diede prova e testimonianza del rispetto guadagnato negli anni attraverso la sua grande passione, ma anche per quel suo modo così unico e speciale di porsi nei confronti della gente”.
Il Maestro, originario di Sarule, coniugato e padre dei gemelli Enea e Paride, si era trasferito a Ovodda negli anni Settanta.
“Quando io ho iniziato a suonare, Mussolini faceva ancora i suoi comizi - disse nel corso di un’intervista -. Ho un ricordo che mi lega al Duce, durante una sua visita a Carbonia negli anni del Fascismo. Mi piace la musica che è compagna di tutti i balli sardi, ma anche del liscio, del walzer e della mazurka e ogni tanto mi piace suonare anche una ‘scotiscia’, come la chiamo io”.
“Pietra miliare della tradizionale musicale ovoddese e per il folk in generale – dichiara il sindaco Cristina Sedda, nel tracciare un pensiero sull’artista scomparso - Ogni momento della sua vita è stato scandito dall’amore per la musica. Peppino Deiana non ha tenuto per sé le sue conoscenze, al contrario ha saputo trasmettere la sua esperienza anche agli altri musicisti ovoddesi, guadagnando la fiducia e la stima di tutte le famiglie del paese. Per me e per tutta la comunità oggi è un giorno triste, di grande dispiacere”.
“Sarà difficile poterlo accettare - scrive Peppino Bande -. Fin da piccolo ti ho visto come un idolo, uno zio speciale, un esempio come musicista e soprattutto come persona apprezzato e voluto bene da tutti. un Maestro come pochi. Mi hai dato tanto e non dimenticherò mai i tuoi insegnamenti e i tuoi preziosi consigli che porterò sempre nel cuore. Fai buon viaggio Zio Peppino”.