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“Per il rilancio delle costruzioni in Sardegna è necessaria una road map, che metta in relazione Regione, imprenditori e territori, che definisca sia le priorità di un settore che, nonostante le grande opportunità, non reagisce come dovrebbe, sia un nuovo approccio culturale in tema di pianificazione territoriale e urbanistica”.
Questo l’appello lanciato dal Presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna, Giacomo Meloni, anome delle 22mila imprese e di oltre 40mila addetti.
Secondo l’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, che ha preso in esame i dati del terzo trimestre 2018 e raffrontati con quelli dello stesso periodo del 2019, emerge come a livello generale vi sia stata una crescita, seppure impalpabile, del settore: 22mila imprese 421 nel 2018 mentre nel 2019 sono arrivate a 22mila 440.
“Siamo alla vigilia di scelte che metteranno l’edilizia sarda al centro di un processo di revisione del sistema costruttivo e di intervento che rappresenterà la vera sfida per il futuro della regione e per le imprese – ha aggiunto Meloni – per questo è necessario un dialogo immediato, concreto e duraturo tra tutti gli attori del sistema delle costruzioni, con la regia dell’Assessorato all’Urbanistica, per trovare insieme risposte che permettano alla ripresa di consolidarsi. La strada verso la risalita è perciò lunga e complessa e necessita di interventi, anche shock, che possano consolidare questo tentativo di crescita”.
.“Rileviamo come tra le imprese ci sia una grande attesa per le novità annunciate in tema di rilancio dell’edilizia – prosegue il presidente di Confartigianato Sardegna Edilizia – tale attesa, paradossalmente, si sta trasformando in un freno sia per i cittadini e investitori, sia per le imprese. Pochi, infatti, in questo momento vogliono programmare senza avere certezze di come evolveranno le regole urbanistiche e di quali saranno le future opportunità”.
“Ancora una volta – ribadisce Meloni – il nostro auspicio è quello che, per tutto ciò che riguarderà le costruzioni e in generale, l’edilizia, vengano messi da parte gli approcci ideologici che descrivono in maniera negativa il settore edile, identificato come principale “distruttore” del patrimonio ambientale sardo o come categoria di speculatori, nel senso più negativo del termine, che non tengono conto degli interessi generali della collettività”.
Tre proposte concrete presentate: accelerare il più possibile la definizione delle nuove regole urbanistiche e il loro iter di approvazione; stabilire una azione informativa e formativa da parte della Regione Sardegna verso il personale degli uffici tecnici di comuni ed enti locali; attivare, a regia regionale, un tavolo delle costruzioni, che, ovviamente, comprenda le Organizzazioni Artigiane insieme a tutti gli altri attori professionali, amministrativi e territoriali
“Dobbiamo ridare valore alla Sardegna e alle sue imprese partendo dal valore del territorio. Per questo abbiamo necessità di norme urbanistiche chiare, certe, stabili e immediatamente applicabili – conclude Meloni – lo abbiamo detto alle Giunte passate e lo ripetiamo anche a questa”.