“Immaginiamo un mondo abitato solo da 100 persone. Un villaggio globale un po' spopolato, in cui sarebbero però rispettate le proporzioni attuali in termini di abitanti, di distribuzione delle ricchezze, salute, istruzione, tecnologia. Quanti sarebbero uomini o donne? cinesi, spagnoli? Quanti avrebbero acqua pulita da bere?”. Questi alcuni degli interrogativi posti durante la conferenza dal titolo “Abitiamo il Villaggio Globale. Educazione per lo sviluppo sostenibile”, organizzata dai volontari di Cagliari dell'Associazione Intercultura, giovedì 24 maggio, alle ore 15.30, presso il Centro Giovani di Sestu gestito dalla Cooperativa Sociale Passaparola e rivolta alla cittadinanza.

L’appuntamento è stato proposto con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna, della Città Metropolitana di Cagliari, del Comune di Sestu e in collaborazione con Coordinamento regionale Centro Eurodesk dell’Ufficio Centrale Rapporti con il Cittadino della Presidenza - Regione Autonoma della Sardegna.

L’evento, organizzato in occasione del Festival dello sviluppo sostenibile, si proponeva di aumentare la consapevolezza sui problemi globali riguardanti i diritti umani, la disuguaglianza sociale e la sostenibilità; di far conoscere il ruolo e l'impegno di istituzioni internazionali come le Nazioni Unite; di sottolineare cosa possono fare le organizzazioni del terzo settore in questo ambito. Un percorso, questo, iniziato già a settembre 2017, in occasione della Giornata del Dialogo Interculturale, che ha posto l’attenzione sugli obiettivi 4 (istruzione di qualità) e 16 (diritto alla pace) dell’Agenda 2030 dell’ONU.

Per i volontari di Intercultura è un modo per continuare ad educare alla cittadinanza globale ed offrire un contributo alla promozione degli obiettivi dell’Agenda per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, con occhio soprattutto ai futuri cittadini di questo “Villaggio Globale”, ossia agli studenti partecipanti ad un programma di studio all’estero con Intercultura.

Durante la manifestazione sono intervenuti diversi operatori impegnati nel campo dell’educazione alla cittadinanza globale, tra cui dirigenti e docenti delle scuole superiori della provincia di Cagliari. Hanno preso la parole poi Genet Woldu Keflay, presidente dell’associazione ANOLF per la Regione Sardegna, che ha parlato del “Fenomeno migratorio e del ruolo del mediatore culturale”, e un rappresentante del Coordinamento regionale Centro Eurodesk dell’Ufficio Centrale Rapporti con il Cittadino della Presidenza.

Infine si è tenuto un dibattito tra i residenti del Comune di Sestu riguardante la ricaduta della loro esperienza AFS.