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Francesca Barracciu si ritira dalla corsa alla presidenza per il centrosinistra sardo.
La decisione è stata ufficializzata dopo un lungo e intenso colloquio della direzione regionale del Pd riunita ad Oristano.
La Barracciu lo scorso settembre aveva vinto al primo turno le primarie del centrosinistra con il 44.32% (22.808 voti), lasciandosi alle spalle di dieci punti percentuali il sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau.
Ma solo dopo un giorno dalla vittoria, il nome dell’europarlamentare del Pd è saltato fuori in merito all’inchiesta della Procura di Cagliari che indaga sull’uso dei fondi destinati ai Gruppo del Consiglio regionale.
Da qui è iniziato il nodo della candidatura: puntare sulla Barracciu al primo appuntamento elettorale dell’era Renzi, o forse proporre un nome nuovo, lontano dai coinvolgimenti di carattere giudiziario?
Con la rinuncia della Barracciu la risposta a questa domanda salta fuori da sola.
"So che sto facendo la cosa giusta perché sto salvando il mio partito - ha detto l’europarlamentare - Sto ricevendo in queste ore decine e decine di messaggi che mi dicono di non mollare".
Ma quella della Barracciu è una resa al veleno e attacca alcuni politici di peso del suo partito, quali Renato Soru, Paolo Fadda e Antonello Cabras, accusati di voler spaccare a metà il partito.
E tra i tre la stessa Barracciu si scaglia particolarmente con Soru che pur non facendo esplicitamente il suo nome, in un passaggio del suo discorso fa capire in modo eloquente il destinatario di queste parole: "Non consentirò a nessuno e in particolare a chi ha perso le elezioni nel 2009, a chi ha rinvii a giudizio pesantissimi con processo già fissato a maggio 2014 di fare la morale agli altri. Non consentirò di escludere dalle liste persone o partiti, ad esempio il Psd'Az, non graditi a personaggi come questi".