E' stato fissato per questa mattina in tribunale a Nuoro, l'interrogatorio di garanzia del sindaco di Orgosolo, Dionigi Deledda, indagato dalla Procura per la presunta falsificazione delle firme delle liste 'Murales' e 'Orgolesi' in occasione delle elezioni comunali dello scorso 5 giugno.

Sotto inchiesta insieme a Deledda anche la segretaria comunale Gloria Fiore: per entrambi è scattato il divieto di dimora a Orgosolo. Secondo l'accusa la lista 'Murales', comparsa solo alla scadenza dei termini, era una lista civetta con l'obiettivo di far superare il quorum alla lista di Deledda.

L'avvocato Marco Basolu, che difende il sindaco con il collega Ivan Iai, ha anticipato all'ANSA che il primo cittadino di avvarrà della facoltà di non rispondere. "Non siamo riusciti a venire in possesso degli atti che hanno portato all'esecuzione del provvedimento da parte del giudice - spiega il legale - gli uffici del Gip in questi giorni di festa non erano operativi per poterceli fornire. Appena avremo le carte, se ci saranno le condizioni presenteremo ricorso al tribunale del Riesame per la revoca del divieto di dimora. Il sindaco di Orgosolo, comunque - sottolinea l'avvocato - è sereno perché sa di aver operato sempre per il bene della comunità".

Lo dice lo stesso Deledda, in una intervista al quotidiano La Nuova Sardegna: "In coscienza non mi sento di aver fatto qualcosa di cui dovermi vergognare. Ho sempre lavorato per il bene del mio paese". E con una punta di amarezza aggiunge: "Il giudice ha disposto un provvedimento di allontanamento immediato nei miei confronti, manco fossi Totò Riina".