E’ iniziata la corsa per le elezioni regionali del movimento indipendentista Meris.

Nella giornata di oggi lo stesso movimento, che ha già depositato il simbolo e sta raccogliendo le firme, ha presentato un ricorso al Tar della Sardegna per chiedere l'annullamento delle elezioni del prossimo 16 febbraio.

Nel mirino la legge elettorale, ritenuta incostituzionale, per quanto concerne l'obbligo di raccolta di sottoscrizione. "Si crea - ha spiegato il candidato presidente di Meris, Cristina Puddu - una evidente difficoltà per i gruppi di nuova formazione". Doddore Meloni, presidente del movimento, ha ancora una volta parlato di legge "porcum": "perché gli altri candidati non esaminano la situazione in punta di diritto?". Sotto accusa, tecnicamente, il decreto del Presidente della Regione che ha disposto la convocazione dei comizi per le elezioni regionali e il provvedimento che dispone l'assegnazione dei seggi alle otto circoscrizioni elettorali in Sardegna. "Siamo anche in attesa - ha aggiunto Meloni - delle motivazioni della Corte costituzionale e pronti a presentare, a quel punto, un nuovo ricorso". Nel mirino in questo caso c'è anche il premio di maggioranza. Il ricorso è stato notificato anche alla Regione e alla Prefettura. "Il meccanismo della raccolta delle firme - è scritto nel ricorso - con la preventiva intervista del sottoscrittore violerebbe anche il principio di riservatezza".