Martedì 22 e mercoledì 23 gennaio, Irene Testa, candidata a Garante delle persone private della libertà personale della Regione Sardegna e membro della Presidenza del Partito Radicale, insieme a Maurizio Turco, Coordinatore della Presidenza del Partito Radicale, con altri esponenti del Partito Radicale locali e con esponenti dell'Unione delle camere penali, visiteranno gli istituti penali di Cagliari (Uta), Oristano (Massama) e Nuoro (Baddecarros). 

Le carceri sarde hanno bisogno di un garante regionale dei detenuti. Il Consiglio regionale uscente, nonostante abbia pubblicato il bando per la selezione e nomina di questa figura, ha preferito non nominarlo. 

“Speriamo che sia uno dei primi atti del prossimo Consiglio - spiega Irene Testa -. Oggi si parla del carcere di Oristano, balzato agli onori della cronaca per la reclusione di Cesare Battisti. La questione però è un'altra, e rappresenta un po' una vergogna per la Sardegna, regione che invece potrebbe rappresentare un esempio di buona detenzione con le esperienze delle Colonie penali agricole, tre delle quattro attive in Italia ricadono sul territorio regionale. In Sardegna c'è un numero elevato di istituti, con detenuti che vengono mandati nell'isola da tutta l'Italia, ma al contempo abbiamo un'eccezionale carenza di organico e tipologie particolarmente critiche di detenuti rispetto alle altre regioni: dall'alta sorveglianza, al 41 bis, ai detenuti terroristi di matrice islamica. Questi ultimi parlano una lingua spesso incomprensibile per i nostri operatori, mentre sono insufficienti - quando non del tutto assenti - figure professionali come gli interpreti”. 

“Nel carcere di Bancali (Sassari) - dice la candidata a Garante delle persone private della libertà personale della Regione Sardegna e membro della Presidenza del Partito Radicale - si sconta la pena nei sotterranei dell'istituto, in assenza di luce e aria naturale e di ogni tipo di comunicazione con il mondo esterno. È altissimo il numero di giovani malati psichiatrici detenuti nelle carceri sarde, che non riescono ad accedere alle Rems (residenze per l'esecuzione di misure di sicurezza), poiché l'unica struttura di questo tipo, nel Comune di Capoterra, può ospitare solo una quindicina di pazienti”. 

Le carceri isolane avrebbero bisogno di più attenzione e di maggiori interventi, sia da parte delle istituzioni nazionali, sia da parte della Giunta e del Consiglio regionale. 

“Con il Partito Radicale - conclude Irene Testa - continueremo a visitare gli istituti di detenzione, in Sardegna come in tutta Italia, e ad accendere un faro di allarme là dove le cose non funzionano, come cittadini e come militanti dello Stato di Diritto".