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E' stata approvata dalla commissione nazionale fitosanitaria la bozza del decreto ministeriale per contrastare l'emergenza cavallette nel centro Sardegna. Le aree maggiormente colpite sono state principalmente la piana di Ottana e il Guilcer, con una stima di oltre 30mila ettari devastati dalle locuste. A darne notizia è l'assessora regionale all'Agricoltura Gabriella Murgia, in occasione della riunione della commissione Attività produttive del Consiglio regionale. Presenti con l'esponente della Giunta il commissario di Laore Mimmo Solina e i rappresentanti delle associazioni agricole.
Nell'incontro sollecitato dal capogruppo della Lega Pier Luigi Saiu si è fatto il punto della situazione e sono stati raccolti i suggerimenti delle organizzazioni di categoria sulle mosse da fare nell'immediato futuro. Per quanto riguarda il via libera alla bozza di decreto, l'assessora ha parlato di "un importante passo in avanti che ci consentirà, una volta ottenuta la firma del ministro, di programmare gli interventi di prevenzione sui terreni pubblici e privati. La Giunta sta valutando tutte le ipotesi possibili".
Nel frattempo, procede l'iter per la costituzione di un'unità di progetto che coordini gli interventi con poteri straordinari. "Occorre intervenire immediatamente arando i terreni pubblici e privati - afferma Leonardo Salis, direttore della Coldiretti provinciale -. L'operazione deve essere fatta entro settembre, quando le cavallette depongono le uova, e conclusa entro marzo, altrimenti sarà tutto inutile".
Per quanto riguarda il problema indennizzi, il rappresentante di Copagri Pietro Tandeddu ricorda: "Finora si è stanziata una cifra irrisoria per il 2020, 400mila euro. Per il 2021 invece non si sa nulla. Bisogna pensare a un intervento ulteriore attraverso la prossima legge Omnibus". Secondo il commissario di Laore servono circa 2,5 milioni di euro.
Critico su quanto fatto finora il capogruppo della Lega Pierluigi Saiu: "Nell'affrontare questa emergenza sono stati commessi degli errori, riconoscerlo serve a non ripeterli - sottolinea -. Occorre ascoltare le indicazioni delle associazioni di categoria e fare di più. Il tempo è decisivo. Entro marzo il lavoro deve essere concluso".