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"Nei pronto soccorso, il sistema è saltato perché non sono stati messi a disposizione i test rapidi con un aggravio di energie di tutti gli operatori che ci stanno mettendo corpo e anima in questa emergenza. Intollerabile che persone messe al comando, pagate profumatamente non riescano a trovare soluzioni. Assistiamo invece di nuovo alla riduzione, se non alla interruzione, delle attività ospedaliere e ambulatoriali ordinarie no-Covid. Bisognava fare poche cose in questi sei mesi tra le due ondate. Cose semplici -nemmeno più tanto "rivoluzionarie".
Sono le parole di Gianfranco Angioni, del Coordinamento Regionale Usb Pi Sanità, (nella foto, in alto), che, a preludio della manifestazione prevista per domattina, sabato 31 ottobre 2020, dalle ore 10, davanti ai cancelli del Binaghi, a Cagliari), aggiunge: “Occorre riattivare servizi e posti letto tagliati negli ultimi decenni, Riaprire gli Ospedali riportandoli nella media dei paesi europei di riferimento, mantenere fede all'impegno di aumentare il numero di posti in terapia intensiva, m anche – prosegue Angioni - assumere personale sanitario e di supporto (Infermieri, medici, medici, competenti, oss, tecnici della Prevenzione, ripristinare e rafforzare i servizi territoriali per la prevenzione e la prima assistenza evitando che l'ondata si riversi sugli ospedali saturandoli e facendoli diventare luoghi di morte. e modificare i rapporti tra le istituzioni e le strutture della sanità privata per metterle al servizio della salute e non del profitto. Di tutto questo – conclude Gianranco Angioni - da marzo ad oggi, non si è fatto nulla”.