Lunedì 7 ottobre, alle ore 15,30, presso la stazione di pompaggio della diga sul lago Temo, si è riunito il Consiglio Comunale congiunto, convocato in seduta straordinaria, dei comuni di Villanova Monteleone e Putifigari, la quale ha partecipato anche una delegazione del comune di Romana.

L'argomento posto all'ordine del giorno è la grave situazione della gestione del servizio idrico sfociata in questi ultimi mesi in frequenti interruzioni nel servizio di approvvigionamento, causato da ripetuti guasti.

“Oltre alle continue rotture della rete foranea, ormai vetusta e fatiscente – spiega il sindaco di Villanova - si sono aggiunti i guasti ai macchinari adibiti al pompaggio dell'acqua.

Preventivamente autorizzati e guidati dagli operai in servizio nell'impianto, gli amministratori dei comuni coinvolti hanno visitato le strutture e constatato lo stato di precarietà in cui versano".

"Nonostante da qualche anno siano disponibili le risorse finanziarie – affermano i sindaci dei diversi comuni interessati -  e siano stati approvati i progetti e addirittura iniziati i lavori necessari al regolare funzionamento del sistema di approvvigionamento idrico, una serie di ingiustificate lungaggini burocratiche ha comportato un assurdo slittamento della ripresa dei lavori, tutt'ora interrotti.

Quali i motivi? Si tratta semplicemente, in entrambi i casi (rifacimento condotta e  impianto di pompaggio) di approvare una perizia di variante proposta dai tecnici incaricati per la quale l'Autorità d'Ambito per la Sardegna ha disposto integrazioni documentali ad Abbanoa che, con notevole ritardo, ha risposto solo alcuni giorni fa.

Nel frattempo, delle 7 pompe necessarie al regolare funzionamento dell'impianto sul Temo, solo due sono in funzione e assolvono a esigenze straordinarie, con l'elevato rischio che possano bloccarsi al pari delle altre, senza disporre, quindi, di macchinari di riserva, tali da garantire il regolare approvvigionamento idrico.

Ciò che è paradossale è che presso la stazione di pompaggio sono già disponibili le nuove pompe da installare, ma un'ordinanza di alcuni anni fa vieta agli addetti ai lavori l'accesso ai locali che risulterebbe in grave e imminente pericolo di crollo.

Possiamo anche comprendere le cautele e l'adozione delle misure di sicurezza nei luoghi di lavoro – affermano i sindaci - ma non è accettabile che in 5 anni nessuno si sia adoperato per garantire l'agibilità dei locali, a fronte di un'ordinanza che vieta l'accesso. Riteniamo, comunque, che di fronte a una situazione contingente, si debba proporre una soluzione alternativa per garantire la messa in sicurezza della stanza in cui sono presenti le pompe da sostituire e si faccia quanto prima l'intervento sostitutivo.

Non si tratta, quindi, di un problema di risorse finanziarie, ma di assoluta negligenza, che non possiamo accettare, soprattutto quando la conseguenza è l'interruzione di un servizio indispensabile per la cittadinanza, peraltro lautamente pagato".

I lavori del consiglio comunale congiunto si sono conclusi con la determinazione di un monitoraggio e un aggiornamento costante, affinché gli impegni assunti dall'Autorità d'Ambito e da Abbanoa vengano puntualmente rispettati, senza alcun rinvio.