In una lunga nota il Gruppo Allerta in Barbagia denuncia la "gravissima situazione clinico-sanitaria che investe i territori della Barbagia Mandrolisai, del Nuorese e della Sardegna tutta". Nella lettera condivisa dal gruppo spontaneo di cittadini coordinato da Pina Cui, e indirizzato, fra gli altri, al presidente della Repubblica Mattarella, la presidente della Regione Alessandra Todde e l'assessora alla Sanità Armando Bartolazzi, si legge: "Da anni lottiamo per ottenere soluzioni adeguate e tempestive per i cittadini, ma il nostro territorio sembra essere dimenticato da Dio e dagli uomini. In particolare vorremo evidenziare i seguenti punti critici: Emergenza sanitaria. La Sardegna vive un’emergenza che coinvolge tutto il territorio isolano. L’assistenza ospedaliera, quella territoriale e i servizi di prevenzione sono stati centralizzati in modo esasperato, con un ridimensionamento del Servizio Sanitario Nazionale e una deriva verso un sistema privatistico".

"Distretto e Ospedale di Sorgono. Vogliamo sottoporre alla vostra attenzione - proseguono - la carenza di personale medico e servizi sanitari nella nostra area. Attualmente ci troviamo con carenza di medici di medicina generale (MMG), Guardie Mediche, Pediatra, Fisiatra, Ortopedico, Reumatologo ed Endocrinologo. Inoltre,l’ambulanza del 118, che dovrebbe essere medicalizzata, spesso viaggia senza un medico a bordo. Anche nel reparto di Medicina si registra mancanza di medici. Per quanto riguarda i servizi di emergenza, l’elisoccorso non opera di notte e in condizioni meteo avverse. Siamo inoltre ancora in attesa dell’implementazione del servizio di tele radiologia e del mammografo. Questa situazione è particolarmente preoccupante, considerando che ci troviamo in zona svantaggiata, con popolazione prevalentemente anziana. L’ospedale di riferimento più vicino, situato a Nuoro, dista 90 km di distanza e può essere raggiunto solo attraverso strade in cattive condizioni. Queste strade sono pericolose, con curve, rischio di frane e con presenza di neve e ghiaccio durante i mesi invernali. La lontananza dell’ospedale e le difficoltà nel raggiungerlo rappresentano un serio ostacolo per l’accesso alle cure mediche, soprattutto in situazioni di emergenza. E’ importante che si adottino misure per migliorare l’accessibilità e la sicurezza delle vie di comunicazione in quest’area".

"Ospedale San Francesco. Il reparto di Ortopedia non accetta più ricoveri - proseguono -, nel reparto di Oncologia il personale medico è ridotto all’osso. Inoltre, si registra una carenza di medici nei reparti di laboratorio Analisi, Radiologia, Geriatria, Medicina, Pronto Soccorso, Chirurgia ed Ematologia, tra gli altri. Ci preoccupa inoltre la frequente mancanza di reagenti nel reparto analisi ed è essenziale che i macchinari del laboratorio non siano obsoleti per garantire risultati accurati e immediati. Ospedale Zonchello. In primo luogo si segnala la mancanza di medici specialisti in Pneumologia e in Fisiatria. Inoltre il reparto di Pneumologia presenta problemi strutturali significativi: durante l’inverno i pazienti devono sopportare il freddo, mentre d’estate il caldo diventa insopportabile. Per essere sottoposti ad una qualsiasi indagine i pazienti vengono portati al San Francesco".

"Un’ altro problema riguarda l’assenza di impianti di ossigeno a muro. Inoltre, le porte non sono sufficientemente ampie per permettere lo spostamento di alcuni letti, ciò costringe il personale a smontare le porte ogni volta che è necessario spostare quel “tipo” di letto, con evidenti disagi e rischi. Più che un terzo polo, sembra una situazione da terzo mondo, pensate davvero che i livelli essenziali di assistenza (LEA) siano garantiti? Abbiamo più volte sollecitato un intervento alla Direzione Asl, e all’Ares, e riteniamo che le “risposte” e i “risultati” siano evidenti agli occhi di tutti. Abbiamo chiesto un incontro “costruttivo” alla neo Presidente Todde e all’Assessore Bartolazzi, che durante la campagna elettorale, sembrava che si rendessero disponibili ad un confronto con i cittadini. Tuttavia non abbiamo ricevuto risposta", aggiungono. 

"Ci chiediamo se la nostra richiesta è stata prematura e stanno cercando soluzioni, oppure se la Presidente e l’Assessore abbiano cambiato idea riguardo agli incontri con i cittadini. Noi non ne facciamo questioni di “ colore” ma di diritto: Tutti i cittadini - conclude il gruppo spontaneo - hanno diritto alle cure come sancito dalla Costituzione. E’ deplorevole che sia necessario ricordarlo, ma la salute dei pazienti deve essere prioritaria. Un adeguato supporto e risorse sono essenziali per garantire cure di alta qualità. Le elezioni e le poltrone non dovrebbero influenzare questo principio fondamentale.