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“Acqua di pessima qualità” era l’appellativo usato ieri dal Sindaco di Bortigiadas, Emiliano Deiana, riguardo l’approvvigionamento idrico di uno dei depositi approvvigionati dal bacino del Lerno.
Si è concluso poco fa il sopralluogo dei tecnici del Comune congiuntamente a quelli di Abbanoa.
Una situazione che, comunque, continua a lasciare perplesso il primo cittadino che ha voluto mettere in chiaro il fatto che “II comune di Bortigiadas non vuole più acqua dal Lerno” e “Che si attivino a riprendere le sorgenti per alimentare anche il secondo deposito solo di acqua sorgiva. L’acqua del Lerno (fintanto non sarà sostituita da quella di Monti di Deu) deve servire solo come riserva ed extrema ratio in caso di perdurante crisi idrica”.
Un altro concetto che ha voluto ribadire è l’adozione della “Delibera 8/2019 per verificare l’applicabilità della Sentenza della Corte Costituzionale 65/2019 sulle gestioni autonome anche al comune di Bortigiadas ovvero la verifica della fattibilità tecnico-giuridica e la convenienza economico-finanziaria sull’eventuale uscita da Abbanoa”.
Inoltre, aggiunge “Se questa possibilità fosse effettiva il Comune si farà promotore con gli altri comuni di un’azione collettiva in tal senso”
“Abbanoa – questa la denuncia di Deiana – segnala solo delle “manovre” in deposito negando, come è suo costume, problemi sull’acqua del Lerno. Noi, invece, abbiamo la certezza assoluta - data da 4 anni consecutivi di fuorinorma - della pessima qualità delle acque del Lerno e, al contrario, dell’ottima qualità delle acque di sorgente che arrivano dalle montagne sopra il paese”.
“Ho tenuto a specificare – ha sottolineato il primo cittadino – che non intendo arretrare di un millimetro nella critica a una società che sta facendo di tutto per farsi odiare dalla popolazione sarda e che all’Assemblea del 18 settembre proseguirò nell’azione intrapresa nella precedente assemblea”.
“Ho segnalato – ha concluso – anche che provvederemo ad inoltrare una richiesta ufficiale affinché i cittadini di Bortigiadas che, per cause imputabili ad Abbanoa, per 4 anni hanno ricevuto acqua non potabile siano risarciti dalla società stessa”.