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Una giornata che ha saputo regalare forti emozioni e suggestioni grazie ai suoi interpreti, capaci di coinvolgere e lasciare ricordi indelebili.
L’evento “Note di Sardegna, un’Isola oltre il mare”, andato in scena domenica scorsa a Pulilatino, è stato travolgente per l’alternanza di musica e dialoghi, canti e racconti di esperienze.
L’evento, presentato da Giuliano Marongiu e Roberto Tangianu, è stato ideato e realizzato nei minimi particolari dall’Associazione Luna Lughente, in stretta collaborazione con la Cooperativa Archeotour che gestisce il meraviglioso sito archeologico di Santa Cristina, il Comune di Paulilatino e grazie ai contributi regionali della legge 7.
La manifestazione si sarebbe dovuta svolgere nell’area archeologica, in particolare nel complesso nuragico con il celebre pozzo sacro, ma a causa delle previsioni meteo avverse e incerte gli organizzatori hanno dovuto optare per un altro luogo di incontri, ovvero nel Salone delle Feste "Su Sotziu" in Piazza Rinascita. A fare da apripista nel coinvolgimento del pubblico è stato Giuseppe Licheri della Cooperativa Archeotour, associazione che da 35 anni gestisce e valorizza il Parco archeologico naturalistico di Santa Cristina.
“Il territorio di Paulilatino parla la lingua nuragica. Conta un numero altissimo di testimonianze archeologiche, con particolare riferimento proprio alla civiltà nuragica – ha spiegato Licheri - Pensate che in questo territorio si contano 90 nuraghi, distribuiti in maniera abbastanza capillare. Il Parco archeologico di Santa Cristina ne custodisce uno”.
Dopo il convegno “Dialoghi sull'archeologia”, si è tenuto l’incontro-concerto con i Cuncordia a Launeddas, l’associazione costituita nel 1987 da un gruppo di ex allievi di Luigi Lai provenienti dalla prima scuola pubblica di Launeddas.
“Suonare a Cuncordia nella tradizione significa suonare insieme – ha detto Gianfranco Meloni, componente dell'Associazione - Ovviamente la Cuncordia tradizionale non è di 5,6 o 10 suonatori, ma è una Cuncordia a due. Abbiamo tracce anche del passato dove nelle feste più importanti venivano chiamati anche più suonatori, ma sono tracce molto rare. La Cuncordia era suonata sempre da due suonatori che si conoscevano e quindi riuscivano a dialogare bene con i loro strumenti. Noi abbiamo fatto questo esperimento tantissimi anni fa, ovvero quello di volere allargare questa Cuncordia, in qualche modo per espandere questi suoni, per sfruttare tutta la gamma melodica. Avevamo notato che questo modo di portare le melodie delle launeddas era molto suggestivo e in tutti questi anni abbiamo potuto sperimentare quanto il progetto sia stato apprezzato”.
La manifestazione è proseguita con i "Paesaggi sonori" di Roberto Tangianu alle Launeddas e Peppino Bande all’organetto e lo spettacolo “Baltos, Sonos & Cantos" che ha visto la partecipazione del Gruppo Folk Pro loco di Paulilatino, accompagnati da Alessandro Oppo all'organetto, del Coro San Teodoro di Paulilatino diretto da Maria Chiara Piras, di Laura Spano e del Gruppo Dilliriana.
Particolarmente sentito l’incontro-concerto "A tenore" con Su Cuncordu Sas Bator Colonnas di Scano Montiferro e con il Tenores di Orosei Antoni Milia.
Tra i diversi interventi anche quello del sindaco di Paulilatino, Domenico Gallus che ha voluto ringraziare tutti i protagonisti della giornata. “Per niente al mondo mi sarei perso questa giornata bellissima di cultura folk e di tradizioni. Quello che piace a noi è far vedere di che cosa è capace la Sardegna e i sardi. Ringrazio tutti gli artisti coinvolti per aver dato lustro alla nostra comunità”.