Le proposte presentate in sede di Confindustria nazionale da Enel ai sindacati risultano già a prima vista il tentativo chiudere a step i vari uffici e servizi Enel distribuzione partendo dagli sportelli di servizio al pubblico. 

Ecco di seguito l’intervento del segretario provinciale Ugl-Chimici di Cagliari, Andrea Geraldo: “E’ a dir poco confusionale il programma di riorganizzazione del segmento “distribuzione del mercato vincolato” in quanto potrebbe prevedere di traslare i dipendenti del mercato vincolato a quello libero in una prima fase, e successivamente di riorganizzare anche quest’ultimo  senza dare previsioni di come verrebbero gestite le risorse umane. Nell’ottica dell’informatizzazione e quindi dell’approccio ad Industry 4.0 – afferma Geraldo - sono stati messi in campo investimenti  sui nuovi contattori con l’obiettivo di migliorare l’affidabilità delle letture e di acquisirle e verificarle da remoto.   Ma è subito evidente che la finalità di questi investimenti è quella di voler ridurre il costo del lavoro effettuando un taglio al personale.  Si pensa anche ai 200 lavoratori con contratto di somministrazione che non verranno riconfermati.

Le grosse aziende da quando hanno scoperto le parole “riorganizzare e terziarizzare” stanno mettendo in atto un vero e proprio scippo ai danni del lavoratore privandolo del riconoscimento del CCNL di appartenenza, ovvero effettuando una riorganizzazione si giustifica una riduzione dell’organico e successivamente si terziarizza il servizio traslando il personale dalla committente alla ditta terza. Ma tutto ciò non avviene a costo zero…..o meglio il conto lo pagherebbero i lavoratori in quanto sovente la ditta terza adotta un CCNL differente da quello della committente, ovviamente al ribasso.

Quindi i lavoratori passerebbero dal CCNL Energia e Petrolio a quello Metalmeccanico, oppure al CCNL Commercio. Nel ricordare il Black Out nel Medio Campidano del 2014 che ha visto una task force di 150 tecnici di Enel e Terna Rete Italia che, assieme ai Vigili del Fuoco, ha lavorato in emergenza  per ripristinare in tempi celeri la fornitura del servizio elettrico e alla messa in sicurezza degli impianti per garantire continuità a servizi di prima necessità come per esempio l’Ospedale di S.Gavino, nonché l’interesse dell’attuale Governo di implementazione e upgrade della rete elettrica della Sardegna, si ritengono inauditi e inaccettabili i programmi di “sviluppo” previsti dai grandi manager di Enel.

Con questa lettera la Ugl  chiede alle istituzioni e a tutti i cittadini di unirsi in questa protesta che si terrà il 3 Giugno dalle ore 9 alle ore 11 di fronte alla sede Enel in piazza Deffenu, ricordando che ciò che le aziende stanno cercando di porre in essere con l’aiuto di Confindustria, anche se non dovesse riguardarci personalmente, non è altro che un apripista per l’abolizione del diritto al lavoro che certamente colpirà i nostri figli e i nostri nipoti, spetta noi difendere i loro diritti”.