Continua la mobilitazione dei lavoratori dell’Eni contro la cessione di Versalis al fondo di investimento americano Sk Capital. Oggi, ad alzare la voce ci hanno pensato gli addetti del polo petrolchimico di Porto Torres assieme ai minatori di Olmedo. 

 

“Abbiamo deciso di dare allo sciopero di oggi un tono unico”, spiega il segretario generale della Ugl Chimici di Sassari Simone Testoni.

“Questo perché volevamo far capire alla politica locale l'importanza che ha la vertenza Versalis e non solo. Siamo partiti dallo stabilimento di Porto Torres - aggiunge il sindacalista - e siamo di fronte al comune per far sentire le nostre istanze e chiedergli di impegnarsi. Tutto questo per dire che il progetto chimica verde deve andare avanti. Le istituzioni locali e Regionali non possono solo essere solidali ma devono essere uniti con noi per dire no alla vendita di Versalis a un fondo d'investimento poco credibile”.

 

 

Le maggiori preoccupazioni per i sindacalisti della Ugl Chimici sono non solo relative alla “prospettiva di vita per decine di migliaia di lavoratori di Eni e delle sue controllate, ma al rischio che un distacco progressivo di Eni dal suo paese accentuerebbe il declino sul piano economico, infrastrutturale e industriale. 

 

Anche perché Eni è il cuore delle dorsali sulle quali si è costruita l’avventura industriale passando per Porto Torres, il rischio che Eni veda un’Italia in cui non c’è più, perché oltre la chimica abbandonerebbe anche la raffinazione, diventa sempre più consistente e Noi non possiamo permettercelo in un territorio da troppo tempo martoriato dalla crisi.”