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Non c'è solo l'inquinamento nel calderone dei pasticci E.On. La Procura di Sassari, che ha aperto un'inchiesta che ha portato all'arresto dei vertici locali dell'azienda tedesca, contesterebbe, oltre al disastro ambientale, un'inquietante giro di appalti irregolari e tangenti a professionisti e imprenditori.
La Guardia di finanza, a tal proposito, ipotizza l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso.
Secondo l'Istituto superiore di Sanità, nell'area industriale tra Porto Torres e Sassari l'incidenza dei tumori è superiore persino a quella registrata nella Taranto avvelenata dall'Ilva.
Secondo l'accusa, sotto l'impianto E.On turritano, sarebbe un crogiolo di idrocarburi pesanti, arsenico, cadmio, oli, e polveri di carbone.