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Oggi, primo luglio 2020, ha riaperto una delle mense universitarie, ma sono stati consegnati dei panini, un paio di fettine di salame e una banana e per chi non può mangiare carne due panini e una banana. La comunicazione è arrivata dagli uffici dell'Ersu Cagliari: sarà offerto agli studenti universitari un servizio take away, il menù sara composto da panini a pranzo e a cena, dal lunedì al sabato, una bottiglietta d'acqua e un frutto o budino.
I Sindacati
"Non riusciamo a capire i motivi che hanno portato l’Ersu a questa decisione, ma sicuramente riscontriamo varie criticità per questa scelta: gli studenti delle case dello studente (come tutti gli studenti borsisti) hanno diritto ai pasti avendo vinto una graduatoria per avere diritto a tutti i vari sussidi dei quali dovrebbero giustamente usufruire, hanno diritto ad un costo, che viene scalato dalla cifra iniziale della borsa di studio. Gli studenti pagano per quel pasto 600 euro annui. Chiediamo quale sia la dieta e quale ragionamento si è fatto per arrivare a riaprire una sola mensa , ricordiamo che le mense sono 4, hanno hanno spazi molto ampi, avrebbero dovuto preparare un protocollo sulla sicurezza che prevedeva magari ingressi contingentati più turni per i pasti , magari ampliando l’orario del self service, (anche con prenotazioni da parte degli studenti) , ribadiscono le segreterie della Filcams Cgil Nella Milazzo, Fisascat Cisl Monica Porcedda e della UilTucs Silvia Dessì. Gli studenti non possono mangiare mattina e sera insaccati e panini , ricordiamo che i lavoratori delle mense sono a disposizione. L’Ersu avrebbe potuto chiedere all’azienda appaltatrice di ampliare l’orario magari facendo due turni al self service di mattina e di sera, così sta creando dei grossi danni agli studenti e ai lavoratori.
Tutte le attività stanno riaprendo e i vari servizi stanno ripartendo, invece l’Ersu con 4 mense decide di riaprirne una sola. Gli studenti hanno tutto il diritto di protestare, hanno diritto ad un pasto caldo , si poteva fare un menu magari con meno scelte , sulle pietanza , in quanto di solito i primi, i secondi, i contorni e la frutta sono almeno 4/5 per ogni pietanza ,lo avrebbero fatto con due scelte e così si sarebbe concentrato l’orario della fila , però si sarebbe garantito sia il servizio per gli studenti che lo stipendio ai lavoratori i quali sono quasi tutti monoreddito e in cassa integrazione ,invece anche i dipendenti dell’azienda Pellegrini sono a casa e vivono nell’incertezza, gli ammortizzatori stanno finendo e loro non sanno come poter vivere senza stipendio .
Oggi gli studenti hanno chiesto al presidente dell’Ersu la riapertura delle mense, lo stesso è stato chiesto dai dipendenti dell’azienda appaltatrice.
Non ci sono state risposte chiare e sopratutto ai lavoratori è stato detto che l’Ersu non si deve preoccupare dei lavoratori. Per questo lunedì si terrà un sit in davanti alla sede dell’Ersu nel corso Vittorio Emanuele che vedrà tutti i lavoratori per richiedere l’aperture delle mense Universitarie per loro e per gli studenti .
Gli studenti
“Stamattina ci siamo uniti alla protesta degli studenti delle case, non solo per l’ennesima genialata del pasto ma per tutti i diritti che ci sono stati negati e calpestati in questi mesi. Dopo tutte le carenze dell’Ente, si aggiunge anche la chiusura delle cucine. I ragazzi ogni giorno sono costretti a fare colazione fuori al bar (oppure se non hai i soldi non la fai!). A pranzo e cena, come se non bastasse, ricevi un sacchetto da campeggio.
Il presidente dell’Ersu, ing. Camoglio, ha detto oggi di fronte ai ragazzi che “da domani le cose cambieranno”, come è possibile sentire nei video: https://www.instagram.com/p/CCGTHUUK6iU/….
Intanto, a pranzo, è stato dato un sacchetto a chi ha prenotato il pasto il giorno prima entro le 15, con dentro due panini, uno yogurt e altre cose (tra cui affettato monoporzione). Per chi non può mangiare carne, no problem: pane e banane per una settimana. Basta guardare le facce degli studenti e le lacrime agli occhi per capire che la situazione è invivibile, con un Presidente che afferma di essere un Presidente dell’Ersu e non è tenuto a garantire i diritti degli studenti. In settimana avremo un incontro con lui e con le rappresentanze studentesche, nel quale avremo modo di parlare delle esigenze degli studenti per porre fine a queste prese in giro”. (I rappresentanti di Progetto Studenti)