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Arrivano buone notizie sul fronte export dal dossier elaborato da Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna che ha preso in esame i primi 9 mesi del 2019. Un trend positivo, con un giro d’affari di 283 milioni di euro, per le micro, piccole e medie imprese della Sardegna.
Incoraggianti anche i dati a livello provinciale: Cagliari è cresciuta del 17,9% registrando 133,9 milioni di euro di export, Oristano (con un controvalore di 21,4 milioni) del 25,6%, Sassari (71,5 milioni) del 10,9%, il Sud Sardegna (45 milioni) del 6,3% mentre è calata, in modo netto, Nuoro con un -27,4%, con 11,4 milioni di euro di prodotti venduti all’estero.
“I dati della crescita dell’export delle micro, piccole e medie imprese della Sardegna, +11,8% rispetto al 2018 – ha dichiarato Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – dice tanto del lavoro fatto nell’Isola e per l’Isola, soprattutto dalle Associazioni di Categoria, per portare avanti un cambio di mentalità e di prospettiva delle aziende sarde”.
“L’impegno dei nostri imprenditori e il costante supporto della Regione sull’internazionalizzazione – ha aggiunto – per il miglioramento della qualità dei prodotti e per l’apprendimento di nuove tecniche di vendita e di conoscenza dei mercati esteri, quindi, sta dando i suoi frutti”.
Un ottimo risultato anche dall’export dei prodotti alimentari: sono 148 i milioni di euro di alimenti esportati, di cui 21 milioni relativi ai vini, 2 alla frutta e agli ortaggi conservati, 4 agli oli e ai grassi, 12 alle paste alimentari con il resto da suddividere con tutte le altre categoria merceologiche dell’alimentazione come i prodotti caseari, le carni, i molluschi e i prodotti da forno ma anche granaglie e farine alimentari.
“Inoltre, crescono in modo sempre più importante, le imprese che partecipano alle iniziative sull’export – ha ribadito Matzutzi – e quindi è da apprezzare lo sforzo che si sta facendo anche sul fronte della formazione. Perché per affacciarsi sui mercati esteri, infatti, occorrono sempre più competenze che non tutte le realtà hanno”.
Rimnane tuttavia la preoccupazione per i dazi Usa: “Rilevazioni nazionali sul mercato americano negli ultimi 3 mesi del 2019 – ha specificato il Presidente – hanno già registrato un calo degli acquisti del 10,5% relativi a formaggi, insaccati, agrumi, succhi di frutta e molluschi. Ovviamente attendiamo di avere dati concreti anche sulla Sardegna per capirne di più anche se la preoccupazione per il commercio estero delle nostre imprese è molto alta. E abbiamo paura anche del contraccolpo che, a breve, potrà arrivare con l’avvio reale della Brexit”.
“In ogni caso, le attività programmate per il prossimo futuro, sia di tipo formativo, sia i bandi sull’internazionalizzazione – ha concluso – troveranno sempre più l’interesse da parte dei produttori. Proiettarsi verso i mercati esteri e riuscire a posizionarsi in un quadro di competitività sempre più globalizzata è una necessità per le imprese e, al tempo stesso, una sfida da cogliere insieme. E’ con questo spirito che costantemente, invitiamo le aziende sarde a cogliere le opportunità offerte dall’internazionalizzazione e a fruire di strumenti e servizi mirati che potranno proiettarle su interessanti mercati internazionali”.