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L'ESPOSTO
Le forze politiche iRS, ProgReS e Torra - impegnate nel processo di dialogo “Est Ora” il cui percorso è consultabile sul sito www.helis.blog - annunciano la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica per segnalare che le disposizioni del Governo italiano comportano la “clamorosa violazione del diritto di circolare liberamente riconosciuto dalla Carta dei diritti dell’Unione Europea e dalla stessa Costituzione italiana”. Le tre forze politiche indipendentiste intendono in tal modo denunciare che le limitazioni introdotte dai decreti-legge del governo Draghi risultano lesive della libertà di circolazione dei cittadini sardi i quali, diversamente da quelli italiani, a parità di condizione, non hanno la possibilità di muoversi in qualsiasi parte del territorio statale.
Le misure governative sono fortemente discriminatorie e non hanno nessuna ragion d’essere dal punto di vista sanitario perché bisogna considerare che l’effettuazione di un tampone rapido prima dell’imbarco rappresenterebbe, con tutta evidenza, una forma di precauzione sanitaria decisamente più valida rispetto a quella offerta dalla certificazione verde ottenuta per aver effettuato la vaccinazione o per aver contratto il virus, la quale non può certo assicurare che il soggetto che ne abbia possesso non sia positivo e in grado quindi di contagiare un numero indeterminato di persone. Per iRS, ProgReS e Torra la norma in vigore è illogica ancor prima che discriminatoria infatti non solo non salvaguarda il bene della salute della collettività ma è tale da determinare una inaccettabile disuguaglianza tra cittadini in base al luogo in cui essi abitano.
Lo Stato italiano infatti impedisce di circolare liberamente ai cittadini sardi che non hanno aderito alla campagna vaccinale su base prevalentemente volontaria e che, non potendo raggiungere il continente con i propri mezzi privati, sono impediti nell’adempimento di fondamentali esigenze di lavoro, di studio o di salute, come invece può fare un cittadino che abita sulla penisola italiana. Gli indipendentisti repubblicani di iRS, ProgReS e Torra chiedono pertanto che la Procura valuti la sussistenza di ipotesi di reato e possa procedere nei confronti di coloro che eventualmente risulteranno responsabili di comportamenti e azioni in danno di migliaia di cittadini sardi.
LA POLITICA SARDA
Contestualmente le tre forze politiche sarde denunciano sul piano politico il prevedibile e grave immobilismo della Giunta Solinas e della sua ectoplasmatica opposizione. Coloro i quali dovrebbero rappresentare e interpretare gli interessi del popolo sardo nella sua interezza stanno per l’ennesima volta dimostrando la loro incapacità di rappresentare degnamente le aspirazioni e i diritti delle sarde e dei sardi. Il Presidente della Regione Autonoma della Sardegna, la sua maggioranza e la sua opposizione hanno l’onore di rappresentare istituzionalmente oltre un milione e seicentomila sardi. Sono stati votati e delegati per lavorare in loro nome. Ebbene queste persone non sono riuscite a proferire una sola parola per condannare la violazione di diritti fondamentali. E sono riusciti a farsi superare in determinazione e autorevolezza persino dai Sindaci delle piccole isole i quali, in rappresentanza di poche centinaia di persone, hanno sin da subito denunciato la discriminazione dei propri cittadini ottenendo per essi in poche ore alcune deroghe dallo Stato.
ISTITUZIONI INTERNAZIONALI
La situazione di discriminazione che stanno vivendo i cittadini sardi verrà in queste ore portata all’attenzione di varie istituzioni ed enti internazionali tramite canali ufficiali e legalmente validi.
• Al Parlamento Europeo, come unica istituzione dell’UE direttamente eletta dai cittadini, nella persona della presidente ad interim, la maltese Roberta Metsola;
• alla Commissione Europea, come organo esecutivo dell’UE con potere di iniziativa legislativa composto da un delegato per ogni Stato membro, nelle persone della presidente Ursula von der Leyen, dei Commissari per la democrazia Dubravka Šuica, per il lavoro e i diritti sociali Nicolas Schmit, per la coesione Elisa Ferreira, per la Salute Stella Kyriakides, per la giustizia Didier Reynders, per l'uguaglianza Helena Dalli, per gli affari interni Ylva Johansson, per i trasporti Adina Vălean
• al Consiglio dell’Unione Europea, noto anche come Consiglio dei Ministri europei, che detiene assieme al Parlamento Europeo il potere legislativo dell’UE e che vede la rappresentanza dei Governi degli Stati membri, nella persona del presidente Charles Michel. • al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite (UNHRC) con sede a Ginevra, basato sulla Carta delle Nazioni Unite, nella persona del presidente, l’argentino Federico Villegas.
• al Consiglio d’Europa - organizzazione internazionale indipendente dall’UE, facente parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite - che ha lo scopo di promuovere la democrazia, i diritti umani, lo stato di diritto e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali, nella persona della presidente, la croata Marija Pejčinović Burić.
PARLAMENTARI EUROPEI
Le forze politiche promotrici di questa iniziativa vantano un rapporto storico con formazioni indipendentiste di tutta Europa. Grazie a questa rete di rapporti di solidarietà e collaborazione internazionale e grazie alla reiterata disponibilità da parte degli eletti nel Parlamento Europeo a farsi portatori delle istanze del popolo sardo, iRS, ProgReS e Torra hanno attivato i propri contatti e stanno informando della situazione i seguenti eurodeputati: Chris Macmanus, eletto irlandese dello Sinn Fèin e Pernando Barrena, eletto basco di EH Bildu, appartenenti al gruppo europeo del GUE/ NGL; Antoni Comín, Clara Ponsatí e Carles Puigdemont, eletti catalani di Junts per Catalunya; Diana Riba e Jordi Solé, eletti catalani di Esquerra Republicana de Catalunya, appartenenti al gruppo europeo EFA/ALE.
L’ALTERNATIVA
iRS, ProgReS e Torra sono impegnati da mesi in un processo di dialogo mirato alla ricostituzione unitaria di un indipendentismo politico organizzato che può offrire una reale alternativa allo sfacelo della politica sarda unionista di centrodestra e di centrosinistra che una volta di più, con la propria incompetenza e inadeguatezza, riducono all’invisibilità la volontà del popolo sardo e ne minano la dignità collettiva. Facciamo appello alla collaborazione e al sostegno di tutte le donne e gli uomini sardi affinché la nostra voce e la nostra azione politica prendano sempre più potenza.