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È stato pubblicato nel sito della Regione l’avviso che estende il finanziamento regionale per la realizzazione di reti per la videosorveglianza a tutti i Comuni della Sardegna.
Si tratta della seconda fase di un intervento con cui l’Ente regionale risponde alle esigenze manifestate più volte dai Sindaci del territorio. L’obiettivo è quello di avere sistemi tecnologici di monitoraggio e controllo per assicurare nei contesti urbani condizioni ambientali di sicurezza e favorire la prevenzione e il contrasto di attentati e atti intimidatori ai danni degli amministratori locali.
«267 comuni – ha dichiarato l’Assessore degli Affari Generali Filippo Spanu – sono coinvolti in questa nuova fase del progetto della rete per la videosorveglianza che nasce con l’intento di innalzare i livelli di sicurezza nelle comunità. Le modalità del bando, basato su una procedura “a sportello” rendono spedito l’iter per l’acquisizione delle risorse e per l’avvio delle opere. Puntiamo su un sistema molto avanzato sul piano tecnologico in un quadro di coordinamento con le centrali delle forze di polizia. È un intervento promosso dalla Giunta in stretto raccordo con l’Anci e con gli amministratori locali che avvertono la necessità di avere una efficiente rete di controllo e di monitoraggio del territorio allo scopo di prevenire episodi che violano i principi su cui si basa la civile convivenza. La Sardegna, in questo campo, fa da battistrada rispetto alle altre regioni italiane in termini di copertura del territorio con le nuove reti».
Per l’Assessore agli Enti locali, Cristiano Erriu, «Si tratta di un percorso articolato ma condiviso dalla Regione e dagli enti locali, di cui la videosorveglianza è un importantissimo tassello che consente di aumentare la sicurezza nei territori e la percezione che i cittadini sardi hanno di essa. Ricevere dalle forze di polizia gli indirizzi operativi per il miglior utilizzo delle risorse e delle apparecchiature tecnologiche da mettere in rete è uno dei passaggi fondamentali di questo progetto».
La richiesta di contributo potrà essere presentata dai Comuni singoli, dalle Unioni di Comuni e le aggregazioni tra almeno tre Comuni. Il finanziamento complessivo ammonta a 16 milioni 930 mila euro, di cui un milione 225 mila quale integrazione ai Comuni che hanno partecipato al precedente bando in forma associata.
Secondo la Regione, «La dotazione finanziaria è sufficiente a coprire la totalità delle potenziali domande di contributo».
Si va dai 35mila euro per i Comuni sino ai 1.000 abitanti ai 200mila euro per i centri oltre i 20mila abitanti. In caso di partecipazione nella forma aggregata, è necessario indicare il comune capofila che assumerà il ruolo di unico interlocutore nei confronti dell’amministrazione regionale e di soggetto direttamente responsabile delle attività di realizzazione, gestione, rendicontazione e monitoraggio dell’intervento proposto.