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"E’ stata un evasione rocambolesca, con dinamiche da film! Il detenuto aveva possibilità di movimento in quanto svolgeva attività lavorative all’interno dell’Istituto ed ha avuto il tempo per studiare i punti deboli del carcere dovuti alla carenza organica di Polizia Penitenziaria". Lo dichiara l'Uilpa (Sindacato di polizia penitenziaria, in merito all'evasione del boss pugliese Marco Raduano dal carcere di Badu 'e Carros a Nuoro.
"Dalle prime ricostruzioni - si legge nel comunicato - è emerso infatti che ha aspettato il momento propizio per annodare delle lenzuola e arrampicarsi nel muro di cinta per poi lanciarsi dall’alto con un volo di diversi metri. Nel turno in cui è avvenuta l’evasione sono stati soppressi dei posti di servizio a causa delle assenze imprevedibili ed impreviste ma con una maggiore possibilità organica si poteva garantire una diversa programmazione, garantendo l’impiego nei turni di un numero di uomini sufficiente, anche per sopperire alle assenze improvvise".
"Abbiamo in più occasioni denunciato l’inadeguatezza dei livelli di sicurezza dell’Istituto nuorese dove strumenti e mezzi sono inadeguati e dove persiste una carenza organica di Polizia Penitenziaria importante. La carenza di Sovrintendenti ed Ispettori raggiunge percentuali che raggiungono l’80% rispetto l’organico previsto dalle tabelle dipartimentali ed il ruolo degli Agenti Assistenti vede la sottrazione di decine di unità impiegate nel nucleo cinofili e al Gruppo operativo mobile che hanno sede nello stesso Istituto ma sottratti ovviamente al quadro permanente".
"Inoltre - spiega ancora Uilpa - nonostante non sia più presente una sezione femminile, il Dipartimento continua ad assegnare Poliziotte che non possono essere impiegate ovviamente in tutti i posti di servizio in un carcere dove la popolazione detenuta è esclusivamente maschile. Ora auspichiamo che l’Autorità Giudiziaria che dovrà accertare i fatti, valuti le responsabilità di un Amministrazione centrale che non ha assicurato nessun intervento a seguito delle denunce sindacali dove sono state dettagliatamente evidenziate le varie lacune strutturali e la grave carenza organica".
"Il percorso effettuato dal detenuto non era presidiato a causa della mancanza di personale e questo non deve a nostro avviso ricadere sugli Agenti, tanto meno sui vertici dell’Istituto che sono obbligati a impiegare il personale nei vari posti di servizio in base alle scarse possibilità numeriche che hanno a disposizione. A nostro avviso il personale di Polizia Penitenziaria ed il Direttore di Badu e Carros sono stati letteralmente abbandonati e non devono pagare colpe per il fallimento sempre più visibile del sistema penitenziario".
"Anche il precedente Capo del Dipartimento Carlo Renoldi, durante la sua visita all’istituto, aveva preso atto delle gravi difficoltà con cui il personale è costretto a lavorare ma le gravi criticità esistenti sono rimaste tali. Come sempre confidiamo nella Giustizia ed auspichiamo che nella ricostruzione dei fatti, la spada di Damocle non cada sull’anello debole della catena, l’inerzia dimostrata dai vertici dell’Amministrazione non deve ricadere su chi è costretto a subirla".