Il segnale della rabbia, della sofferenza, ha raggiunto conclusioni disperate: due mesi accampati davanti ai cancelli del palazzo municipale di via Roma, al freddo e al gelo. Ora, per loro, inizia un secondo step per manifestare alla politica dormiente il loro status di padri di famiglia, senza stipendio e senza dignità. 

Loro, i 18 ex dipendenti De Vizia, lavoravano come precari da tanti anni per il servizio di nettezza urbana, loro, ancora loro, ‘spazzati’ via dal nuovo capitolato d’appalto siglato per il ritiro e il trasporto dei rifiuti nel capoluogo sardo. 

Intanto, nelle scorse settimane, il valzer dei politici (candidati o di vecchio stampo), non s’è fatto attendere. Poi, la piena solidarietà della gente comune, di chi porta loro la colazione, una pacca sulle spalle, un sorriso: ma loro, i 18 ‘irriducibili’, non chiedono la carità ma soltanto un sacrosanto diritto, il lavoro. 

L’attuale sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, si farà portavoce delle loro sofferenze? E l’attuale neo Governatore della Sardegna, Christian Solinas, cercherà di risolvere la difficile vertenza? Per ora, senza cibo, sciopero della fame e incatenati: “Noi da qui non ce ne andiamo – dicono gli ex operai – qualcuno dovrà darci qualche risposta”.