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Non ci sta il rappresentante in Consiglio Comunale del Gruppo Misto, Alessandro Sorgia, all’inerzia dell’Amministrazione, che a suo tempo decise la riqualificazione dell’ex Scuola di via Flumentepido tra le vie Serbariu e Baudi Carlo di Vesme, a pochi passi dal colle di San Michele.
Con l’immobile in questione dovrà essere demolito e al suo posto sorgeranno 16 appartamenti comunali su due scale con giardini e parcheggi sotterranei: “Circa due mesi fa, dopo una mia interrogazione, l’ennesima sul problema – dice Sorgia - tanto caro in particolare ai residenti della zona, l’Assessore Luisanna Marras, nonché Vice Sindaco, mi rispose che a settembre 2018 sarebbero partiti i lavori. Feci subito rilevare che occorreva trovare una soluzione urgente, attraverso apposita ordinanza del Sindaco al fine di mettere in sicurezza la zona che attualmente si trova in uno stato di degrado e totale abbandono. A dispetto dei cartelli affissi da questa amministrazione comunale, nei quali si evidenziano tra gli altri i pericoli di crollo, e nonostante il divieto di ingresso, lo stabile viene utilizzato quotidianamente da senzatetto, disperati e tossicodipendenti. I giardini dell’ex asilo sono ridotti ad una vera e propria discarica a cielo aperto, con rifiuti di vario genere e siringhe in quantità industriale. I cittadini della zona sono stufi da troppo tempo dello spettacolo indecoroso al quale sono costretti ad assistere. Il portone relativo all’ingresso principale risulta essere aperto, e per di più nelle ringhiere è presente un vasto squarcio che permette di poter entrare ed uscire senza alcuna difficoltà. Anziché trovare una soluzione che risolvesse il problema nelle more dell’inizio dei lavori (previsti per settembre, ma poi si sa che o per un intoppo o per un altro sistematicamente, quando si tratta di lavori pubblici, si presentano inevitabili ritardi), l’amministrazione comunale ha semplicemente risolto il problema affiggendo dei cartelli dove si comunica di stare lontani dall’edificio a causa di possibili crolli.
IL DEGRADO. “Così non si può continuare – prosegue il consigliere di palazzo Bacaredda - non si può aspettare come se nulla fosse all’inizio dei lavori. Risulta indispensabile eliminare urgentemente tale situazione ed evitare che qualche “disperato” un domani possa essere vittima di qualche crollo, in considerazione dello stato in cui si trova l’edificio. Per fortuna nell’incendio di qualche giorno fa “non ci è scappato il morto”. I residenti sono giustamente preoccupati. Occorre agire di conseguenza con urgenza prima dell’inizio dei lavori”.