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Si sta celebrando davanti alla Corte d'assise di Cagliari il processo che vede alla sbarra Andrea Pinna, 35 anni, accusato di omicidio volontario premeditato e occultamento del cadavere di Fabio Serventi, il 24enne scomparso il 21 marzo 2020 dalla casa del nonno a Perdaxius.
La vittima, hanno raccontato in aula i familiari, sarebbe stata angosciata per un debito di droga. I genitori di Fabio, Daniele Serventi e Marcella Ballisai, il fratello Mirko e la sorella Silvia, hanno confermato al giudice di aver saputo che il loro congiunto aveva contratto un debito di droga. Nel corso della prossima udienza saranno chiamati a testimoniare i carabinieri che hanno seguito le indagini successive alla scomparsa del giovane.
Stamane l'imputato ha preso parte all'udienza di apertura del dibattimento, affiancato dall'avvocata Teresa Camoglio. La famiglia si è costituita parte civile con gli avvocati Patrizio Rovelli e Fabrizio Rubiu.
Secondo l'accusa, Serventi sarebbe stato ucciso proprio a causa di un debito di droga. Il suo corpo non è mai stato ritrovato. Il giorno della scomparsa sarebbe uscito dall'abitazione dei nonni a Is Ergois, dove viveva, calzando delle ciabatte e senza preoccuparsi di prendere le chiavi o il portafogli, come se fosse intenzionato a rientrare subito. Da quel momento si sono perse le sue tracce.
L'attenzione degli inquirenti si è rivolta ad Andrea Pinna grazie alla ricostruzione dei movimenti dello scooter della vittima e ad alcune intercettazioni ambientali dalle quali si evincerebbe che l'imputato avrebbe compiuto un omicidio su commissione.