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I finanzieri della Tenenza di Arbatax, dopo complesse indagini, coordinate e dirette dalla Procura della Repubblica di Lanusei, hanno denunciato 17 persone, di cui sono state rese note solo le iniziali dei nomi, che avevano messo in piedi un giro di falsi incidenti e danneggiamenti al fine di truffare diverse compagnie assicurative.
GLI INDAGATI La mente del gruppo è risultata essere M.P. (indagato insieme alla moglie C.M. e al carrozziere S.S., anche per associazione per delinquere), il quale, coadiuvato di volta in volta da soggetti diversi, ha inscenato diversi incidenti e danneggiamenti in realtà mai avvenuti. La predisposizione degli automezzi, di volta in volta coinvolti nei falsi incidenti, avveniva alcuni giorni prima della denuncia dei sinistri, presso una vecchia officina di proprietà di M.P. (sottoposta a sequestro) o presso un locale in uso a S.S.
Le indagini eseguite hanno permesso di acquisire elementi decisivi per dimostrare la falsità di numerosi tra incidenti e danneggiamenti (almeno 30 episodi) che hanno fruttato indebiti risarcimenti per circa 100.000,00 euro. L’intervento della Magistratura e delle Fiamme Gialle ha permesso di bloccare ulteriori risarcimenti, da parte delle compagnie assicurative, per oltre 50.000,00 euro.
IL MODUS OPERANDI Tutto veniva predisposto ed inscenato con dovizia di particolari. Venivano predisposti e montati i pezzi danneggiati, le cui deformazioni risultavano assolutamente compatibili con la dinamica denunciata a dimostrazione della competenza dei soggetti e poi venivano scattate le foto dei mezzi coinvolti e predisposta la loro rimozione con mezzi degli stessi indagati. Si procedeva, poi, alla denuncia del falso sinistro all’assicurazione e si avviava la pratica per il risarcimento danni.
Tra gli elementi acquisiti, particolare rilevanza assumono alcune fotografie rinvenute a seguito di ispezioni ed analisi dei supporti informatici sequestrati nel corso delle varie perquisizioni. In particolare, sulla base di approfonditi accertamenti tecnici, è emerso che numerose fotografie dei mezzi incidentati e danneggiati, sono state scattate anche diversi giorni prima della data in cui sarebbe avvenuto l’incidente o il danneggiamento.
Tra gli automezzi utilizzati nelle truffe vi sono molte autovetture di lusso come la Porsche Cayenne, automezzo coinvolto in diversi tra incidenti e danneggiamenti, da qui il nome dell’operazione, BMW serie 6, Mercedes, Volkswagen Touareg e Jaguar, il cui alto costo dei ricambi faceva lievitare considerevolmente l’importo dei risarcimenti.
Nel corso degli anni sono stati denunciati, presso vari uffici di polizia della regione, atti vandalici e furti in realtà mai avvenuti; da qui la contestazione della simulazione di reato nei confronti di alcuni degli indagati. In altri casi è stato invece accertato che le autovetture coinvolte nei falsi sinistri, venivano acquistate già incidentate da persone che, dopo un sinistro e stante la rilevanza del danno, non avevano intenzione di procedere alla riparazione.
Quando, di fronte a ricostruzioni a dir poco fantasiose, le compagnie assicurative non risarcivano il danno, venivano sistematicamente avviate cause civili e gli indagati non esitavano, nel corso delle udienze, a rendere falsa testimonianza dinanzi all’Autorità Giudiziaria.
Emblematico è il caso di un sinistro avvenuto il 28 giungo del 2012, tra un BMW riconducibile ad M.P. ed un autocarro in cui la persona alla guida dell’autocarro ha dichiarato di trovarsi, al momento dell’incidente, sul mezzo insieme al fratello mentre il fratello ha dichiarato di trovarsi in casa e di essersi affacciato dalla finestra dopo il forte urto.
Tra l’altro, proprio nel corso delle indagini, gli investigatori hanno avuto modo di seguire in diretta, attraverso accertamenti tecnici, le varie fasi della messa in scena di un falso sinistro avvenuto nella zona di Cagliari, previo ap