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Venerdì 16 febbraio alle 10.30, a Cagliari, sotto gli uffici dell’Assessorato regionale alla Sanità, si terrà una manifestazione organizzata dal “Comitato Idonei Concorso Farmacie” riguardo per chiedere risposte all’assessore Luigi Arru in merito all’attuazione dell’iter per l’assegnazione delle nuove sedi farmaceutiche in Sardegna.
Sono circa novanta le nuove farmacie previste nell’isola dopo l’abbassamento del quorum voluto dal Decreto Cresci Italia, provvedimento messo in campo dal governo Monti nel lontano 2012. Farmacie rimaste “fantasma”.
Un’odissea per gli idonei inseriti in graduatoria: sei anni di attesa senza mai ricevere dalla Regione il via libera per l’apertura dell’attività. Ma se le speranze ancora restano, la pazienza sembra essere finita.
«Venerdì auspichiamo di essere ricevuti dall’assessore o dal direttore generale – affermano i portavoce del coordinamento, Valentina Atzeni, Monica Meloni e Luciano Frassetto –. Tanti anni di aspettative disattese hanno causato la perdita del lavoro per molti di noi che già operavano come dipendenti, e per altri l’impossibilità di reinserimento, nell’attesa vana delle agognate assegnazioni».
La vicenda ha inizio nel 2013 con la pubblicazione del bando per il concorso straordinario. La prima graduatoria provvisoria con i nomi degli idonei, viene pubblicata sul Buras nelluglio 2015 mentre quella definitiva lo scorso anno. «Ritardi estremi e inspiegabili, sempre affiancati da giustificazioni poco convincenti», sostengono i farmacisti. Secondo i rappresentanti del coordinamento, il mancato rispetto dei tempi stabiliti dal decreto Cresci Italia da parte della Regione, è stato la principale causa del ricorso presentato dai farmacisti rurali per rivendicare una maggiorazione del loro punteggio, con conseguenti ulteriori rallentamenti della procedura e un aumento per tutti delle spese sostenute.
La parola fine sulla discussione punteggi è arrivata il 31 gennaio 2018, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Ddl Lorenzin. Risultato: nessuno. In Sardegna è ancora tutto bloccato. Secondo i vertici del comitato, benché non sia mai stata data sospensiva alla graduatoria, né da parte del Tar né da parte del Consiglio di Stato, la Regione continua a prendersi la libertà di non procedere.
I farmacisti, sul piede di guerra lanciano un appello: «Dopo il Ddl Lorenzin non esistono più scuse. Pretendiamo la pubblicazione immediata sul Buras della data di inizio di interpello, in modo da dare il via all’iter per l’attivazione della graduatoria». Oltre a garantire l’avvio di decine di attività produttrici di reddito, l’apertura delle nuove sedi costituirebbe un prezioso servizio per diversi territori, e una boccata d’ossigeno per un indotto formato da dipendenti, collaboratori, magazzinieri e operatori delle pulizie, nonché nell’immediato da muratori, designer e arredatori.