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Fausta Mulas, classe 1972, di Elmas: una donna che esordisce in maniera malinconica il racconto della sua storia al nostro giornale: “Avrei voluto avere qualche ricordo della mia infanzia di bambina normale, ma purtroppo non mi sono rimasti”.
“Nel marzo del 1977 - racconta a Sardegna Live Fausta - a farmi una sgradita compagnia, arrivò il diabete di tipo 1, mellito. L'inizio della terapia fu con insulina animale iniettata con siringhe in vetro, controlli attraverso un prelievo di sangue capillare sulle dita fatto con lamette che ti ‘squarciavano’ le dita e che mi hanno portato ad avere un odio e un successivo rifiuto a fare i controlli – dice Fausta - in quel periodo il diabete era molto discriminato sia a livello sociale, scolastico e anche lavorativo. Dopo qualche hanno alle siringhe di vetro si sostituiranno quelle di plastica usa e getta, all'insulina animale quella sintetica e negli anni 1986/1987 arrivarono i primi glucometri”.
La vita
“La vita continuava con la spensieratezza come tutte le adolescenti e donne, ma continuava nel mio profondo a nutrire un profondo odio verso la patologia che ho imparato a mascherare con il sorriso. Circa 20 anni fa ho trovato una diabetologa che mi ha aiutato ad amarmi di più e a convivere un po' meglio con la malattia – racconta la donna - tra qualche problema di salute (fratture, problemi ai polmoni) arrivo al 2003 quando mi sposai e ben presto rimasi in attesa della mia prima bambina che partorì nel 2004. La felicità venne ben presto sostituta dalla paura a causa di una diagnosi di tumore al seno – continua la donna - mi operarono, ma il responso della biopsia rivelò che a far danno era stato il diabete (mastopatia diabetica) per la quale ho subito diversi interventi e per la quale sono in attesa di un ulteriore intervento. Ma il diabete è causa anche di continue tendiniti (per la quale ho dovuto subire interventi). Nel 2003, in occasione della gravidanza, mi venne proposto di applicare il microinfusore che oltre ad aiutarmi nella gestione della gravidanza cambiò la qualità di vita e riuscì anche ad avere una seconda gravidanza.
Ad oggi purtroppo a causa di tutti gli interventi non mi è possibile fare i controlli con i classici glucometri – sostiene Fausta - tanto che la dottoressa ha dovuto fare una relazione e una richiesta per un microinfusore abbinato ad un sensore con il quale non c'è necessità di effettuare i molteplici controlli capillari che dovrei fare. Il resto lo sappiamo: la regione Sardegna rifiuta di concedermi la possibilità di un controllo continuo, preservandomi dal peggiorare le complicanze”.