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“Oggi è Gonnosfanadiga, Guspini, Decimoputzu e Villasor. Domani cosa sarà? Nessuno di noi può sentirsi tranquillo, nessuno di noi può dire tanto a me non mi tocca. Oggi è il termodinamico, domani potrebbero essere le scorie. Ecco perchè vi aspetto tutti a Gonnosfanadiga con la fascia, per dire no e per dimostrare che uniti possiamo contare. Non è una mia battaglia o quella del mio paese: è la battaglia di un'isola”.
Con queste parole scritte su un forum locale, il sindaco di Gonnosfanadiga Fausto Orru', chiama a raccolta l'intera comunità locale per opporsi all'impianto termodinamico solare voluto della Gonnosfanadiga Limited Ltd (sede legale a Londra e sede fiscale a Macomer).
Sebbene i pareri negativi delle amministrazioni comunali interessate, della Regione Sardegna, del Ministero dei Beni Culturali e della Sopraintendenza, trecento ettari del territorio gonnese sono pronti ad essere occupati dalle centrali solari.
Un impianto capace di generare una potenza elettrica di 55 Mw, per una tensione nominale di 150kv, da condurre (tramite un cavo interrato) e trasformare in 15 kv presso la stazione di Villacidro.
A chi serve questa energia? A quale prezzo? Quali i vantaggi per le comunità locali e per la Sardegna? Per chi protesta, la risposta a questi interrogativi conduce verso una palese speculazione su un territorio gravemente compromesso sul piano economico.
E cosi, il vento della protesta del Medio Campidano si ingrossa giorno dopo giorno.
Il prossimo appuntamento è per sabato 25 a Gonnosfanadiga. Dalle 10, le vie del paese saranno percorse da chi intenda esprimere il proprio dissenso all'impianto solare. Nella località “Pauli Cungiau”, sarà inoltre piantata una tenda da togliersi “solo quando arriverà la vittoria contro queste multinazionali”.