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“Favole da incubo” perché il più delle volte nasce come nelle favole e diventa un incubo e spesso si conclude in tragedia: è questo il titolo dell’ultimo lavoro editoriale scritto da Roberta Bruzzone insieme alla ideatrice del blog “Io in quanto donna” Emanuela Valente.
Oggi il libro è stato presentato dalla stessa autrice, nota criminologa e psicologa forense presso il centro di ascolto antiviolenza Luna & Sole a Cagliari.
Ampia partecipazione di un attento pubblico che, nonostante le ferie estive, ha voluto assistere all’interessante esame del fenomeno di violenza di cui hanno dibattuto con la Dott.ssa Bruzzone l’Avv. Gianfrancesco Piscitelli e la Dott.ssa Marinella Canu, rispettivamente vice e presidentessa del centro ospitante. “L’alta professionalità e ventennale esperienza di Roberta Bruzzone – ha detto al termine dell’incontro l’avvocato Piscitelli - ci conferma che solo una formazione continua e un’esperienza ‘di strada’ può disertare su di un argomento il cui carattere di grande allarme sociale va affrontato con decisione e portato a conoscenza di tutti, partendo dai giovanissimi sino agli anziani, affinché ognuno nel proprio ruolo ci si impegni in un non facile cambiamento che, passando tra scuola, famiglia, istituzioni combatta e modifichi gli stereotipi frutto di una bieca cultura tramandata da secoli”.
IL LIBRO. Dieci casi di cronaca nera tra i più sconvolgenti degli ultimi anni. Una criminologa e una giornalista da sempre in prima linea contro la violenza sulle donne. Un'analisi lucida e necessaria degli stereotipi di genere che hanno provocato queste tragedie annunciate, per sconfiggerli una volta per tutte.
I maschi sono intelligenti, le femmine sono utili. I maschi sono "progettati" per comandare, le femmine per accudire. Gli uomini devono provvedere economicamente alla famiglia e realizzarsi nel lavoro, le donne devono stare a casa. Questi sono solo alcuni degli stereotipi di genere più comuni che ancora permeano la nostra cultura. Pensate che siano in gran parte retaggi di un passato ormai superato? Questo libro ci dice che non è affatto così. Gli stereotipi di genere sono tra noi, ogni giorno. E no, non sono affatto "innocui", come molti sembrano considerarli. Attraverso la ricostruzione di dieci casi di femminicidio tra i più sconvolgenti degli ultimi anni, Roberta Bruzzone ed Emanuela Valente analizzano i principali preconcetti culturali e sociali che hanno operato in queste vicende inconcepibili, eppure reali. Stereotipi, pregiudizi e tabù a cui hanno obbedito un po' tutti: le vittime, gli assassini, l'opinione pubblica e perfino i media che ne hanno parlato. Il quadro che ne emerge non è consolatorio: le idee sessiste sono ancora molto radicate, in ognuno di noi, senza distinzioni di condizione economica e culturale. Lungi dal voler giudicare, ma con lucidità e senza fare sconti a nessuno, Favole da incubo intende aiutarci a prendere coscienza di quelle voci che parlano dentro di noi, spingendoci ancora, nostro malgrado, a fare distinzioni di genere nella vita di ogni giorno. Perché la presa di coscienza è il primo, necessario passo per cominciare a scardinare questi schemi mentali e fare in modo che crimini tanto orribili non trovino più un terreno in cui mettere radici, crescere e riprodursi. Intervenire in tempo per fermare l'escalation è possibile, e soprattutto è possibile innescare quel profondo cambiamento culturale che può mettere fine una volta per tutte alla violenza sulle donne.