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Sei anni e quattro mesi di reclusione per induzione indebita a dare o promettere utilità, reato così riformulato dal collegio giudicante, ma assolto perché il fatto non sussiste da altre pesanti contestazioni.
L'ex sindaco di Portoscuso, Adriano Puddu, è stato condannato dai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Cagliari. L'ex primo cittadino è stato anche interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e sospeso dal diritto elettorale.
Il pm Daniele Caria, a gennaio, aveva completato la sua requisitoria con la richiesta di condanna a sei anni per corruzione (poi derubricata dallo stesso magistrato in abuso d'ufficio), concussione sessuale e violenza sessuale, favoreggiamento della prostituzione, tentato peculato e voto di scambio.
Oggi con la sentenza, gran parte dei reati contestati a Puddu sulla corruzione e concussione sono caduti: il collegio presieduto da Mauro Grandesso lo ha assolto perché il fatto non sussiste.
Tuttavia i giudici, nella loro camera di consiglio durata poco più di un'ora, hanno deciso di introdurre il reato di "induzione a dare o promettere utilità", per il quale è prevista una pena da 3 a 10 anni, contestando anche la continuazione. Sei dei tredici capi di imputazione sono stati ricondotti a questa ipotesi accusatoria: tre concussioni sessuali, una violenza sessuale, un caso di favoreggiamento della prostituzione e uno di corruzione elettorale.
L'inchiesta era partita da una presunta tangente che l'allora sindaco avrebbe incassato per un progetto di parco eolico proposto dalla Portovesme Srl, ma anche da una serie di favori sessuali che Puddu avrebbe preteso da giovani donne in difficoltà economiche assistite dal Comune in cambio di sostegno in denaro da parte dei servizi sociali.
Assolto con formula piena dall'accusa di corruzione Carlo Lolliri, amministratore delegato della Portovesme Srl, presunto erogatore della tangente. Soddisfatto del verdetto l'avvocato di parte civile Salvatore Casula, mentre i difensori di Puddu, Ivano Iai e Giuseppe Andreozzi, aspetteranno 90 giorni per le motivazioni prima di decidere se impugnare la sentenza.