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Dopo l'annuncio sui ristori per l'emergenza Covid da parte della Regione, Federalberghi Sardegna lancia l'allarme: "Gli operatori turistici sardi - afferma il presidente Paolo Manca - impegnati proprio in queste settimane nella programmazione della prossima stagione piena di incognite, non hanno ottenuto ancora gli aiuti promessi da chi ha da sempre sbandierato la massima attenzione su questa importante fetta del Pil regionale, quest'anno pesantemente assottigliata".
E a proposito del bando da 67 milioni dice: "Non è dedicato al turismo, anzi per come è stato scritto, ha troppe falle e rischia di tagliare fuori la maggior parte delle aziende del nostro settore. Perché sono i criteri la parte più critica relativamente alle imprese alberghiere, incongruenti come avevamo già da tempo sottolineato all'assessora del Lavoro, Alessandra Zedda, e a tratti ridicoli".
"Le norme che prevedono la concessione dei contributi sulla base del mantenimento del 50% dei livelli occupazionali dell'anno precedente, di fatto escludono la quasi totalità delle imprese alberghiere perché il limite temporale da prendere in considerazione è quello tra l'11 marzo e il 30 giugno per le piccole e medie realtà del turismo".
"Come è possibile - si domanda Manca - pensare che gli alberghi stagionali (il 90% di quelli sardi) nel 2020, anno di emergenza globale, potessero assumere personale in quei tre mesi, considerato il lockdown e ancora di più perché in quel periodo la Sardegna era chiusa per volere del presidente Solinas?".
E sul fondo Bei: "A oggi non ci sono nemmeno le graduatorie delle imprese beneficiarie che hanno partecipato a quel bando - fanno no tare gli operatori -, che comunque raggiungerà solo in minima parte le imprese turistiche sarde".