Passione, devozione, tradizione… sono le tre parole più ricorrenti tra gli Arburesi alla domanda: cosa è per te Sant’Antonio.

La festività di Sant’Antonio da Padova si svolge ogni anno il 13 giugno, se cade di sabato, altrimenti la partenza è fissata per il sabato successivo. Questo anno partirà sabato 16 giugno dalla Chiesa di San Sebastiano Martire ad Arbus, dopo la Santa Messa delle 7.00, per arrivare a Santadi in tarda serata.

La festa ha una lunghissima tradizione alle spalle: “Non so con precisione da quando, i miei genitori mi raccontavano che dopo la fine della Grande guerra, i soldati tornati vivi in Sardegna, andarono a Sant’Antonio con le traccas- mi racconta Antonio Pusceddu, uno dei cocchieri delle traccas a buoi di Arbus – “Io mi chiamo Antonio, la festa è parte di me”.

La leggenda riguardante l’origine della festa arburese narra che un tempo, dove è collocata oggi la Chiesa di Santadi, ci fosse una casa andata in rovina dopo la morte del proprietario, e che quando fu ritrovata sugli scogli delle spiagge vicine, la statua di Sant’Antonio, gli abitanti decisero di costruire una cappella e venerare il santo la cui statua era stata ritrovata lungo le coste.  La storia prosegue narrando che alcune persone portarono il simulacro del santo nella Parrocchia di San Sebastiano ad Arbus, sostituendolo con una più nuova ma che il giorno dopo la piccola statua di Sant’Antonio fu trovata nuovamente nella chiesetta di Santadi.

 

Il professore Goffredo Casalis nel suo Dizionario geografico storico- statistico-commerciale, stampato nel 1833, già racconta di una festa in onore di Sant’Antonio da Padova a Santadi, e Giuseppe Vaquer, nel suo libro stampato nel 1895 raccontava dei preparativi per questa festa, la mattina del giorno 12 giugno di ogni anno…

Una festa con una lunga tradizione di traccas a buoi e a motore che spesso viene tramandata di padre in figlio: sono tante infatti le famiglie che partecipano insieme a questa processione, come la famiglia Atzeni: ”L’anno scorso ho condotto il cocchio con il Santo” - racconta Simone, uno dei più giovani ad aver condotto il cocchio di Sant’Antonio a Santadi.

Anche questo anno è il comitato Passu Passu cun tui Antoni Santu ad organizzare la festa: il nome significa che sia nel pellegrinaggio che nella vita passo passo si segue il Santo. “Sant’Antonio unisce tutti: anche quelli non religiosi, ed è questo lo straordinario, la fede in ogni cosa, in quei giorni- racconta Antonella Floris, vicepresidente del comitato-  gli occhi delle persone sono emozionati, tutti guardano il Santo, chi va alla festa e ha partecipato alla realizzazione di essa, si sente appagato”. Questo anno il comitato era formato da sette persone, più tanti esterni che hanno aiutato: ”Tre mesi fa è nato il programma completo, non era mai successo, ci siamo organizzati per tempo- racconta il presidente del Comitato, Antonio Caddeo- anche la lotteria sta andando molto bene, questo anno abbiamo anche la diretta su Sardegna Live”.

Molto soddisfatta è anche la presidente della Proloco di Arbus: ”Quest’anno ci siamo migliorati in tutto, ci saranno tanti gruppi folk, vogliamo che questa festa abbia la sua importanza nell’ambito del turismo religioso, ci teniamo a ringraziare veramente di cuore questo comitato e tutte le persone che si sono impegnate facendo un lavoro straordinario”.

Sabato 16 giugno la strada sarà chiusa al traffico con le seguenti indicazioni: alla partenza del Simulacro dalla pausa pranzo, alle 18 circa, verrà chiesto ai veicoli di percorrere la strada statale 126 e superare il simulacro percorrendo la strada con l’incrocio che arriva da San Niccolò d’Arcidano. Dalle ore 20.00 ci sarà il divieto di percorrere la strada Guspini – Sant’Antonio di Santadi che sarà totalmente chiusa al traffico ad eccezione dei veicoli muniti di pass. L’ordinanza è provinciale, ci sarà l’arma dei Carabinieri a sorvegliare il traffico affinché la processione non sia disturbata dal passaggio delle auto. Sarà possibile arrivare a Santadi da Marceddì o da Montevecchio.

“Una grande e importante manifestazione, di cui siamo tutti orgogliosi: la festa contribuisce a far crescere il nostro territorio - conclude il Sindaco Antonello Ecca - e rappresenta un motivo in più per venire ad Arbus, aspettiamo numerosi tutti coloro che vorranno unirsi a questa emozionante festa”.