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Domani, giovedì 20 luglio, alle ore 19, si terrà nel cortile del Museo del Costume di Nuoro, in via A.Mereu 56, la presentazione del libro di Daniela Zizi e Miguel López Coira “Figli delle Muse. La gara poetica sarda e altre forme di poesia orale di improvvisazione”.
All’incontro, aperto a tutti, interverranno insieme agli autori Marcello Mele (Istituto Superiore Regionale Etnografico), Paolo Maninchedda (Università degli Studi di Cagliari) e Duilio Caocci (Università degli Studi di Cagliari).
La collaborazione tra Daniela Zizi, docente di Lingua e traduzione spagnola presso la Facoltà di Studi Umanistici dell'Università di Cagliari, e Miguel López Coira, docente di Antropologia Sociale presso l’Università Complutense di Madrid, ha portato alla pubblicazione del libro Hijos de las musas: la gara poética sarda y otras formas de poesía oral de improvisación, nel 2020 a cura del Consejo Superior de Investigaciones Científicas (CSIC) della Spagna. Ora, a due anni di distanza, appare la versione italiana con il medesimo titolo: Figli delle Muse. La gara poetica sarda e altre forme di poesia orale de improvvisazione, pubblicato dalla casa Editrice FrancoAngeli; la cui traduzione, a cura di Maura Bagnone, e pubblicazione, sono state finanziate dall’Istituto Superiore Regionale Etnografico (ISRE).
Si tratta di un testo che si caratterizza soprattutto per il suo approccio globale, olistico e multidisciplinare, che accomuna la visione della storia, della linguistica e dell’antropologia sociale attraverso l’etnografia come strumento descrittivo per la comprensione della poesia orale di improvvisazione in generale e, più specificamente, della gara poetica in Sardegna. Fin dalle prime pagine, gli autori rendono note le motivazioni principali del loro lavoro. La prima è quella di diffondere la conoscenza del fenomeno culturale della gara poetica sarda tra gli italoparlanti tra i quali, tranne che per pochi specialisti, questa è praticamente sconosciuta. La seconda è fornire una conoscenza approfondita degli aspetti formali e strutturali ˗ linguistici, letterari, musicali, performativi ˗ che confluiscono in un fenomeno socio-culturale analizzabile antropologicamente; e infine, una forte motivazione personale volta a dare dignità e a valorizzare la poesia orale di improvvisazione che, nonostante sia stata dichiarata Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’Unesco nel 2003, è ancora associata alla marginalità, sia nel campo della Letteratura che in quello della Poesia, pur facendo parte di un fenomeno transculturale presente in una moltitudine di culture e Paesi.
A seguito di un ampio capitolo in cui si discute in modo approfondito e teorico sul permanente paradosso tra oralità e scrittura dall’epoca omerica ai giorni nostri, si affronta lo studio della poesia orale d’improvvisazione come patrimonio culturale e le sue particolari espressioni in Spagna, America Latina e Italia, con particolare attenzione a quella che si manifesta in Sardegna.
I due capitoli successivi illustrano le origini e la storia della poesia orale d’improvvisazione in Sardegna, a partire dal passato fino ai giorni nostri, nonché la struttura della gara poetica. Così, nel terzo capitolo, la storia si articola con le descrizioni di vari autori, poeti e studiosi di diverse epoche: il sardo Tigellio, vera e propria star della corte di Cesare, o dotti poeti, ecclesiastici, dialettologi, viaggiatori: Antonio Canu, Matteo Madau, Pietro Martini, Melchiore Murenu, Giovanni Spano, Pietro Nurra, tra i tanti. Importanti informazioni vengono fornite anche sull’istituzionalizzazione della gara poetica con la celebrazione della prima gara ufficiale tenutasi ad Ozieri nel 1896 su iniziativa di Antonio Cubeddu, che formalizzò una pratica culturale straordinariamente radicata in Sardegna. A seguire, viene proposto un viaggio culturale nel tempo attraverso le diverse generazioni di poeti improvvisatori per giungere ai giorni nostri. (Altri argomenti come la comparsa della moda, il periodo fascista, le generazioni del dopoguerra, l’abolizione della moda nel 1976, trovano spazio e collocazione di grande interesse nel capitolo).
Il quarto capitolo illustra dettagliatamente la macrostruttura della gara poetica: l’esordio, i temi o argomenti, il commiato attraverso distici e quartine (sas duinas e battorinas) e il sonetto, dedicato al santo patrono del paese in cui si celebra la festa. Si analizzano la microstruttura dell’ottava endecasillaba e i processi di creazione e produzione poetica, dedicando una sezione innovativa alla gara quando questa si trasforma in teatro popolare.
Il quinto capitolo è dedicato monograficamente alla lingua sarda; note generiche per avvicinare il lettore ai contenuti culturali che vengono poi esposti nei capitoli successivi.
Il sesto capitolo affronta le complesse problematiche legate, da un lato, alla trascrizione di un’oralità cantata in poesia e alla sua trascrizione e, dall’altro, alle diverse strategie di traduzione per trasferire i contenuti poetici trascritti, dal sardo all’italiano. Segue quindi la trascrizione in lingua sarda e la traduzione in italiano della gara poetica cantata a Dorgali il 14-08-2015, accompagnata da un’analisi dettagliata ed esaustiva delle interazioni discorsive tra i tre poeti impegnati, proponendo una metodologia tanto specifica quanto innovativa per l’analisi di materiali culturali di questa natura.
Nel capitolo successivo si analizza il fattore umano relativo alla gara, gli attori sociali che partecipano all’evento culturale, ovvero i poeti, il coro dei tenores, il comitato feste e il pubblico; ma si mette in luce anche tutto ciò che non si vede prima o dopo una gara poetica, da quando cioè i poeti vengono ingaggiati per esibirsi in una determinata festa, fino al momento del ritorno a casa nelle prime ore del mattino dopo la gara; un viaggio fisico ma anche mentale per questi creatori di versi improvvisati.
L’ultimo capitolo, l’ottavo, è dedicato alla gara poetica come portatrice di valori culturali oltre i confini dell'isola. La gara, con il suo valore identitario e di inculturazione, ha viaggiato per decenni attraverso i poeti improvvisatori ovunque vi fossero circoli di sardi emigrati in tutta Europa e oltre; la gara come rappresentazione rituale pubblica che riproduceva e diffondeva modelli socio-culturali condivisi da migliaia di sardi costretti a lasciare le loro case alla ricerca di un lavoro lontano dalla loro terra d’origine e che permettesse loro di migliorare le condizioni esistenziali delle loro famiglie, quelle rimaste in una Sardegna senza aspettative di lavoro e con un futuro incerto.
Come epilogo, gli autori valutano la situazione attuale della gara poetica, dove le condizioni di continuità e sopravvivenza sono seriamente minacciate, tra gli altri fattori, dalla presenza quasi inesistente di contesti di riproduzione sociale in cui si sviluppava la poesia improvvisata; una pratica in declino rispetto alla situazione di diversi Paesi che hanno sviluppato strategie di intervento sociale di successo, come la creazione di scuole o concorsi di poesia a cui partecipano bambini, giovani e adulti con il sostegno e il patrocinio di varie istituzioni sociali, politiche ed educative. Infine, come osservano gli autori: “In Sardegna, tuttavia, sono stati compiuti solo i primi passi verso la salvaguardia di questa singolare, originale, eccezionale e unica pratica culturale, poiché al mondo esiste una sola gara poetica cantata in sardo: quella cantata in Sardegna. È proprio questo il suo valore universale”.
Daniela Zizi è docente di Lingua e Traduzione spagnola presso la Facoltà di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Cagliari. PhD con “mención internacional” presso la Universidad de Alcalá (Spagna). È membro ordinario dell’Academia Xacobea (Galizia); collabora con gruppi di ricerca locali, nazionali e internazionali e ha promosso diversi accordi e collaborazioni accademiche con università spagnole e britanniche. Le sue linee di ricerca comprendono: la traduzione; l’analisi dei linguaggi settoriali e lo studio dei fenomeni di interferenza e contatto tra lingue affini (spagnolo-italiano-sardo). Un altro ambito della sua ricerca è dedicato alla poesia orale di improvvisazione in Sardegna, Spagna e America Latina.
Tra le sue pubblicazioni citiamo: Las cuentas sardas y la administración eclesiástica durante la dominación española. (2009). Poesía e improvisación. Modas y Sonettos de Bernardo Zizi a los emigrantes sardos (Un estudio metodológico) (in collaborazione) (2017). “Reformulación y divulgación de las lenguas de especialidad: los textos científico-técnicos” (2018). “ ‘En el principio era la palabra...’ Reflexiones teóricas sobre la oralidad y la escritura” (2018). “La expresión profunda de la nostalgia en el análisis lingüístico-textual de las poesías de los poetas improvisadores sardos y cubanos” (2019) “Las (im)posibilidades traductológicas en el ámbito de la poesía oral de improvisación” (2020). Hijos de las musas. La gara poética sarda y otras formas de poesía oral de improvisación (in collaborazione) (2020). “Trasvases semánticos del lenguaje médico al discurso político: Joaquín Costa y su ‘cirujano de hierro’ ” (2022).
Miguel López Coira, professore di Antropologia Sociale - Università Complutense di Madrid – PhD conseguito presso la stessa università. Ha realizzato lavori sul campo in zone rurali della Galizia, delle Asturie e di Madrid e presso alcuni istituti penitenziari spagnoli. I suoi ambiti di ricerca comprendono la tradizione orale, il simbolismo e i rituali, nonché le tradizioni musicali non occidentali. Le sue ricerche attuali sono incentrate sull’analisi comparativa della narrativa orale in diversi paesi e culture e, più nello specifico, sul rapporto tra la poesia di improvvisazione sarda e altre forme simili di poesia estemporanea in Spagna e in America Latina.
Tra le sue pubblicazioni possiamo citare: “As mañanitas de Murias. Fiesta, simbolismo y segmentación social” (1987); Rituales y proceso social. Estudio comparativo en cinco zonas españolas (1991) (in collaborazione); “Crimen y castigo: la transgresión como norma” (1995); “Del texto oral al contexto cultural. Perspectiva antropológica de la tradición oral gallega” (2000); Los últimos mineros. Un estudio antropológico sobre la minería en España (2002) (in collaborazione); “Misterios de la cultura sarda: la Gara poética”. (2014). Poesía e improvisación. Modas y Sonettos de Bernardo Zizi a los emigrantes sardos (Un estudio metodológico) (in collaborazione) (2017). Hijos de las musas. La gara poética sarda y otras formas de poesía oral de improvisación (in collaborazione) (2020).