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I nefropatici del Nuorese potranno cominciare a fare la dialisi a casa. Il nuovo servizio è stato presentato ieri mattina, nei locali dell'ospedale di Sorgono. Il direttore generale della Asl di Nuoro, Antonio Maria Soru e il direttore della rete di nefrologia e dialisi, Franco Logias, hanno definito il progetto altamente innovativo a livello nazionale e il primo per valenza e genere in Sardegna. All'incontro erano presenti Rinaldo Arangino, primo cittadino di Belvì, ma in rappresentanza dell'assessore alla Sanità, Simona De Francisci, e altri sindaci del territorio.
LA ASL Per un paziente affetto da malattia renale cronica l'obiettivo principale è quello di accedere al trapianto di rene, ma durante la lunga attesa che accompagna la speranza è fondamentale garantirgli la miglior qualità di vita possibile. In quest'ottica si inserisce il nuovo servizio offerto dalla Asl di Nuoro. «Vogliamo dare ai dializzati la possibilità di riappropriarsi della loro vita», ha detto Franco Logias. «Con il nuovo macchinario per la dialisi domiciliare si registra anche una razionalizzazione della spesa. Il costo annuale della dialisi ospedaliera è di 50 mila euro a paziente, con quella domiciliare si risparmiano ben 17 mila euro. Abbiamo già individuato il personale che avrà il compito di seguire il nuovo servizio. Sarà la dottoressa Marilena Sedda a coordinare il progetto della dialisi domiciliare (peritoneale ed emodialisi) per tutta la provincia di Nuoro».
LE CIFRE Nel territorio si contano 150 pazienti in emodialisi ospedaliera, mentre sono 30 quelli in peritoneale. Per il momento sono 5 coloro che usufruiranno della dialisi domiciliare. Una signora di Desulo e una di Orosei, su loro proposta personale, avranno il compito di avviare ufficialmente il servizio, sperimentando i benefici del trattamento. «L'ospedale di Sorgono - ha detto il direttore generale della Asl, Antonio Maria Soru - va potenziato sotto alcuni aspetti, noi investiremo per l'importanza che il San Camillo riveste nel territorio. È fondamentale offrire ai cittadini un servizio sanitario efficace. Con la dialisi domiciliare stiamo portando avanti un percorso di questo tipo». Al paziente non sarà più chiesto di recarsi in ospedale per 4 ore al giorno per tre giorni alla settimana. Sarà sufficiente una seduta dialitica giornaliera di sole 2 ore e mezzo.
Roberto Tangianu