Il decreto ponte che riabilita i tre ippodromi sardi di Chilivani, Sassari e Villacidro, declassati a gennaio dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (MIPAAF), è stato firmato questa mattina a Roma. Il provvedimento consentirà il regolare svolgimento delle attività previste per l’anno in corso e già dal prossimo 22 aprile, nell’ippodromo di Chilivani, si potranno tenere gli appuntamenti in calendario. L’intervento predisposto 3 mesi fa dal MIPAAF aveva declassato 11 ippodromi dei 29 presenti su tutto il territorio nazionale adducendo fra le motivazioni quella del basso giro di scommesse che questi centri riuscivano a realizzare a ogni stagione. L’atto di gennaio comportava inoltre il taglio dei finanziamenti provenienti da Roma determinando di conseguenza la quasi certa chiusura degli ippodromi.

“Si tratta di una buona notizia, tanto attesa dopo queste lunghe settimane di interlocuzioni costanti con il Ministero”, ha detto l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, nel commentare la firma del decreto. “Ci siamo attivati da subito per difendere i nostri tre ippodromi sardi – ha proseguito l’assessore – spiegando che l’insularità e la poca popolazione della Sardegna erano elementi che non permettevano ai nostri centri di poter concorrere alla pari con gli altri ippodromi nazionali. 

“Il decreto di riammissione in ruolo firmato oggi arriva anche a seguito del nostro progetto di rilancio inviato al Ministero. Ci auguriamo tuttavia che il TAR accolga il ricorso e bocci tutto il decreto Castiglione che, con il parametro di valutazione basato sulle scommesse, ci ha messo in questa brutta situazione”. E' quanto affermato dal presidente del consiglio di amministrazione dell’ippodromo di Chilivani, Nicola Fois, che ha aggiunto: “Ci auguriamo inoltre che al Ministero tengano conto delle specificità dell’allevamento sardo, della sua lunga tradizione e che valorizzino aspetti in cui, per esempio qui a Chilivani, siamo ai vertici nazionali come cavalli partenti. Da oggi più che mai – ha concluso Fois – saremo sempre in contatto con le istituzioni regionali e locali per cercare di tutelare gli interessi di un mondo che sta ripartendo e che per la Sardegna vuol dire tanto in termini di occupazione e lavoro”.