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E' finalmente terminata l'odissea di Mara Farci, la 30enne di Fluminimaggiore ricoverata per due mesi in stato di coma all'Alfred Hospital di Melbourne, in Australia. "Riportiamo Mara in Sardegna", era stato l'appello della famiglia, dell'amministrazione di Fluminimaggiore e di tutta la comunità. Così, per rendere possibile il rimpatrio, il sindaco Marco Corrias aveva organizzato una raccolta fondi online. L'iniziativa ha trovato un'eccezionale riscontro, facendo raccogliere oltre 70mila euro e portando il primo cittadino a chiudere, soddisfatto, la campagna.
Così, dopo settimane interminabili, è stato organizzato il rientro di Mara, prima in Italia e poi in Sardegna. Ieri, la giovane donna è stata trasferita dal Policlinico Gemelli di Roma all'ospedale Sirai di Carbonia, dove verrà ricoverata e seguita dall'UO di Rianimazione. "Valutata la situazione clinica della donna - fa sapere la Asl Sulcis - e il carattere di urgenza dell'intervento sanitario - è stato organizzato il trasferimento in eliambulanza che ha garantito la necessaria assistenza e la sicurezza della paziente.
Mara era tornata in Italia a metà settembre, dopo che, grazie alla raccolta fondi, erano stati messi da parte i soldi necessari per sostenere gli enormi costi di viaggio. La 30enne era partita in Australia per studiare l'inglese, quando un giorno il corpo ha avuto un collasso degli organi interni. Dall'età di 13 anni soffriva infatti di anoressia, condizione che è peggiorata sino a culminare nel ricovero a Melbourne. Fortunatamente, l'equipe medica australiana è riuscita a salvare in extremis la donna, che è stata raggiunta dai familiari lontano da casa e circondata dal loro affetto. Quindi la raccolta fondi, la tappa a Roma e il rientro in Sardegna: Mara è tornata a casa.
"Mara è finalmente tornata in Sardegna. Siamo tutti con lei e con la sua famiglia", ha commentato il primo cittadino Marco Corrias. "Siamo felici perché sappiamo che Mara starà vicino ai suoi genitori, e loro a lei. Devo ringraziare tutti coloro che hanno contribuito con i loro soldi, ma anche con la loro vicinanza, a permetterci di poter risolvere in maniera felice la vicenda".
L'amministratore conclude ringraziando strutture, professionisti, uomini e donne che hanno reso possibile il rientro della concittadina, e si augura "che Mara si risvegli e che possa al più presto tornare tra noi, nella nostra comunità e nella sua famiglia che tanto sta soffrendo per lei".