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È iniziata questa mattina nel tribunale di Tempio Pausania l'udienza davanti al gup riguardante l'epidemia di Covid in alcuni tra i più noti locali della movida estiva in Costa Smeralda.
Nel mirino degli inquirenti e degli ispettori dello Spresal quanto avvenuto nell’estate del 2020 con la diffusione del virus Covid-19 tra i lavoratori, circa una trentina in tutto, di tre discoteche: il Billionaire a Porto Cervo, il Phi Beach a Baja Sardinia e il Country Club a Porto Rotondo.
Sei i soggetti ai quali il pm contesta il reato di epidemia colposa e la violazione delle norme anti contagio contenute nelle leggi varate ad hoc dallo Stato e dalla Regione per contenere il diffondersi del virus. Stamane il pubblico ministero ha ribadito la sua richiesta di rinvio a giudizio.
L'avvocata Antonella Cuccureddu che difende la società Billionaire srl e il suo amministratore Roberto Pretto, ha respinto in aula la tesi dell'accusa riguardo il reato di epidemia colposa che a suo dire "non sarebbe configurabile" e ha sottolineato "l'impossibilità di provare il nesso causale tra la patologia del personale e l'operato, o meglio l'omissione, del direttore della discoteca".
Stando a quando sostiene invece la Procura, il Billionaire non avrebbe protetto abbastanza i suoi dipendenti. A Luciano Guidi, proprietario del Phi Beach, alla Medex srl, a Franco Carrington amministratore del Contry Club e alla Eurfun srl viene contestata solo la violazione delle misure anti Covid e non l'epidemia colposa. La prossima udienza è stata fissata per l'11 gennaio prossimo.