“Questa volta non si può sbagliare. L’emergenza sanitaria è già oggi un’emergenza economica e sociale e per evitare che a fine anno si trasformi in una vera e propria catastrofe occorre che tutti gli strumenti in campo siano subito operativi e di facile applicazione. Per questo apprezziamo l’impegno dell’assessore regionale della Programmazione Giuseppe Fasolino intervenuto giovedì scorso alla videoconferenza sui nuovi strumenti finanziari per le PMI promossa dalla nostra Associazione insieme alla CCIAA di Nuoro e a una rete di imprese del centro Sardegna nell’ambito del progetto “Impresa intelligente. Innovando la tradizione”. In diretta con gli imprenditori, l’Assessore ha infatti annunciato che l’ente incaricato dalla Regione a gestire il nuovo “Fondo Emergenza Imprese” sarà obbligato a istruire le pratiche ed erogare il 50 per cento delle risorse entro il prossimo 31 agosto. Tempestività e semplificazione sono fondamentali in questa fase con la stragrande maggioranza delle aziende in bilico: o si sostiene la liquidità per rimettere in moto le filiere e gli investimenti, o il prossimo autunno ci ritroveremo davanti a un tessuto produttivo a pezzi”.

Così il presidente della Confindustria del centro Sardegna Giovanni Bitti.

AZIENDE PREOCCUPATE. “L’incontro via web – spiega Bitti - con l’Assessore è stato molto partecipato con oltre un centinaio di imprenditori collegati in streaming, a conferma dell’urgenza e della forte preoccupazione delle imprese che hanno bisogno di strumenti di finanziamento rapidi e concreti, in grado di sostenerle in questa fase complicatissima della domanda e dei mercati. Positivo dunque l’impegno dell’Assessore a incrementare la dotazione finanziaria del Fondo fino a 300 milioni di euro, come è positiva la volontà di mettere subito a correre le risorse, entro la fine dell’estate. È importante essere veloci e adottare procedure il quanto più possibile chiare, altrimenti il rischio è che gli aiuti arrivini quando le aziende sono già morte. Per evitare – come spesso capita – quel forte scollamento tra le decisioni prese dalla politica e le procedure tecniche adottate poi dagli Uffici. Ciò che abbiamo chiesto all’Assessore è la massima unità di intenti tra ciò che viene scritto e deciso nelle delibere e ciò che poi accade in fase istruttoria. Purtroppo, sappiamo tutti che fine hanno fatto i vari bandi, andati avanti per molti anni prima che le aziende (che hanno investito) abbiamo visto un euro. Per essere il più possibile operativi, l’Assessore si è impegnato anche a incontrare a cadenza mensile il mondo delle imprese, per un aggiornamento e un monitoraggio sull’efficacia delle misure”.

ECONOMIA IN GRAVE AFFANNO. “Se vogliamo salvare l’economia è fondamentale sostenere le aziende in questa fase di crollo della domanda e di crisi globale dei mercati. Perché la vera ripartenza ci sarà quando ripartiranno le commesse e il fatturato, aspetti in questo momento molto critici. Ci sono settori che stanno facendo molta fatica a ripartire, e penso alla filiera turistica, alberghiera e della ristorazione – duramente colpiti dal Covid-19 – e che oggi sono costretti a fare sacrifici enormi per riaprire, con costi altissimi a fronte di ricavi incerti. Attorno all’industria turistica e a tutto il comparto ho.re.ca. ruotano pezzi importanti della nostra economia: una grossa parte dell’agroalimentare, delle produzioni tipiche, la nautica e tutta la filiera delle imprese culturali e dell’intrattenimento. Anche l’edilizia, settore anticiclico che dà ossigeno a una serie di maestranze e lavorazioni manifatturiere, vive nell’incertezza legata all’operatività dell’ecobonus ristrutturazioni, provvedimento che non conosciamo ancora bene nei dettagil e che certamente necessita di liquidità per trovare concreta attuazione ed efficacia. Ma tutti i settori sono stati colpiti, serve una risposta di sistema, che sia tempestiva, o le conseguenze saranno gravi”, conclude il presidente.