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La Sardegna rischia di raccogliere le briciole del fondo per la perequazione infrastrutturale da 4,6 miliardi di euro istituito con decreto legge del 2021. Lo ha fatto notare oggi in commissione Lavori pubblici del Senato il presidente della Regione, Christian Solinas, che ha parlato della possibilità dell'assegnazione alla Sardegna "di un risibile 2,56% della dotazione totale, con l'Isola penultima tra le Regioni con più di un milione di abitanti e quindi ulteriormente penalizzata rispetto a Regioni più infrastrutturate ma destinatarie di finanziamenti fino a cinque volte superiori".
Il governatore ha anticipato che "la Regione sarda si opporrà con ogni strumento a qualsiasi proposta di questo genere che risulti lesiva della dignità del popolo sardo e che non tenga conto dell'imperativo di rimozione delle diseguaglianze tra cittadini isolani e della terraferma".
Il gap infrastrutturale, ha ricordato Solinas, "riguarda soprattutto l'ambito ferroviario è fondamentale che sia ricordato nel riparto del fondo di perequazione". Lo svantaggio è oggettivo, come si desume da quattro indicatori elencati da Solinas. Per quanto riguarda la dotazione di infrastrutture ferroviarie per superficie, "con 18 km per migliaia di chilometri quadrati quella della Sardegna è la più bassa d'Italia, di gran lunga inferiore alla media italiana di 56 km". Tra le più basse anche la dotazione per abitanti.
Quanto alle tratte elettrificate, "su base nazionale sono il 71,9%, zero in Sardegna". Su quelle a doppio binario, l'Isola raggiunge a malapena il 12%, mentre l'estensione a livello nazionale è del 46%".