Inizieranno la prossima settimana i lavori di restauro della Chiesa di San Giovanni a Fonni. L’edificio, che risale al tardo Medioevo, è inagibile da oltre un anno a causa di alcuni cedimenti strutturali.

Nel 2017, dopo una serie di incontri tra il Comune e l’Assessorato ai Lavori pubblici, l’allora Giunta regionale ha deciso di concedere un finanziamento per poter effettuare alcune opere di consolidamento strutturale,

“Una prospettiva davvero importante per un edificio seriamente compromesso che da oltre un anno è inagibile per via di alcune lesioni importanti che mettevano a rischio la sicurezza di ognuno di noi. L’interno della Chiesa è totalmente puntellato per evitare crolli e ulteriori danni alla struttura”, queste le parole della Falconi.

Un successivo accordo con la Diocesi ha permesso di arrivare a un investimento complessivo di 800mila euro che “Permetteranno non solo la messa in sicurezza totale dell’edificio ma un vero e proprio restauro di un’opera d’arte. Un monumento di tutti i fonnesi e non solo”, ha aggiunto la prima cittadina. 

“Dal 2017 a oggi – sottolinea Daniela Falconi – non so più quanti incontri sono stati fatti tra il Comune, la Diocesi, la Sovrintendenza, la Regione affinché tutto combaciasse perfettamente. Visto da fuori sembra un tempo infinito, un tempo che dilata solo il pessimismo e la rassegnazione, ma l’augurio è che poi, alla fine ne sia valsa davvero la pena. Io sono sicura (anzi: strasicura) di sì ma poi, giustamente, i conti si faranno alla fine”. 

“Ogni piccola o piccolissima lavorazione che verrà fatta dovrà essere seguita e autorizzata passo passo dalla Soprintendenza (che ha già dato il suo parere favorevole all’intervento) – ha rimarcato. Stiamo restaurando un’opera d’arte, un monumento storico del nostro Paese e questo, magari dilaterà un po’ i tempi, ma ci darà la certezza di un’esecuzione ottimale”. 

“Personalmente, da amministratore, devo dire che questa lunghezza dei tempi e delle procedure (e vale per tutte le procedure in Comune) è davvero una delle cose più deprimenti, esasperanti, disarmanti e che ti portano quasi alla rassegnazione e alla sfiducia. Ma non ci si può rassegnare alla burocrazia e nemmeno alla lamentazione. Bisogna, come si può, – ha concluso – opporsi politicamente e allo stesso affrontare la quotidianità con la stessa determinazione del primo giorno. O almeno provarci. Per ora, i lavori di San Giovanni iniziano, e speriamo di poter vedere al più presto l’opera conclusa”.