PHOTO
“I tesori archeologici che Fonni custodisce nel suo territorio, dalle tombe dei giganti ai nuraghi, al sito di Gremanu rappresentano un bene di inestimabile valore che andrebbe tutelato, protetto e valorizzato, sia per rispetto verso la nostra storia e la nostra identità, sia per il decoro e il ritorno di immagine, e quindi economico, che il loro ecosfruttamento potrebbe generare per l’intera comunità”. Inizia così la nota del gruppo di minoranza consiliare “In Alto Fonni”.
“Assistiamo – continuano - al disarmante disinteresse da parte di chi ha il dovere istituzionale di tutelare questi monumenti; non abbiamo notizia, infatti, dell’esistenza o della predisposizione di un organico piano gestione, peraltro più volte annunciato in campagna elettorale, per la loro valorizzazione, o almeno di quelli più importanti e rinomati”.
La minoranza attacca la Giunta: “Notiamo invece la mancanza, in quei luoghi dal grande valore simbolico, di ogni cura e della più elementare manutenzione ordinaria, che in molti casi sta determinando un rapido degrado: nel sito di Gremanu è evidente l’incuria generale e il disarmante stato di abbandono a se stesso di quel luogo magico, nel quale si susseguono i furti di pietre e ove sono numerosi e preoccupanti i crolli e i distacchi delle murature non opportunamente protette dagli agenti atmosferici e dall’incuria umana. Risulta impossibile la loro corretta fruizione; non sono infatti segnalati da alcuna cartellonistica, sono invasi da vegetazione infestante e da rifiuti di vario genere; solo gli appassionati o qualche guida turistica intraprendente riescono, tra elevate difficoltà, a visitarli e farli minimamente fruire”.
“Il centro servizi di Gremanu realizzato con soldi pubblici in un’ottica di gestione ampia del patrimonio archeologico, è ad oggi totalmente abbandonato a se stesso e in balia dei vandali che lo hanno reso oramai inutilizzabile, ancora prima di essere inaugurato – affermano i consiglieri di “In Alto Fonni” -. Per contro registriamo un forte interesse di altre amministrazioni locali che hanno, da tempo, investito sulla tutela dei loro beni, da Su Romanzesu di Bitti, a Su Tempiesu di Orune, e ancora a S’Arcu ‘e is Forros di Villagrande ecc, trasformando questi luoghi in icone di cultura, di identità e foriere di un importante ritorno economico per chi li gestisce”.
“Oltre ai proclami dell’amministrazione comunale, ai vari post e alle periodiche promesse, ad oggi sempre smentite dai fatti, crediamo che questi luoghi unici meritino la considerazione, le attenzioni e i non più rinviabili interventi conservativi e valorizzativi che fino ad oggi gli sono stati inspiegabilmente negati. In questo modo potranno essere finalmente convertiti in importante volano turistico da gestire, si spera, ad opera di capaci operatori locali, sottraendoli al contempo, al sacco indiscriminato e al “mordi e fuggi” compiuto da quelli provenienti da altri centri limitrofi, che non generano alcun ritorno per la nostra comunità”, conclude il gruppo di minoranza consiliare “In Alto Fonni”.