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Quando i comici smettono di far ridere, a volte fanno arrabbiare. Questa volta non si tratta di una battuta che colorisce il monologo di un attore che si muove tra i riflettori accesi che illuminano la scena, ma di un commento infelice che tocca le sensibilità. «Con dispiacere credo che in Sardegna andrò ora solo in vacanza, il comitato di Fonni potrebbe farmi saltare la macchina, non sono più i tempi di Gigi Riva, vorrei scrivere un sacco di cose cattive su queste persone, ma mi limiterò a dirvi che vi pubblicizzerò malissimo e che remerò contro di voi». Sono le parole del cabarettista milanese Andrea Pucci, postate sulla sua pagina Facebook, che risuonano come un'offesa ai sardi e che nel giro di poche ore provocano un fiume di reazioni indignate sul Web.
I FATTI La lettera al vetriolo è indirizzata ai giovani del comitato dei festeggiamenti della Madonna dei Martiri di Fonni. Lo stesso artista, mentre spiega l'accaduto, dice di essere stato «costretto a terminare lo spettacolo» in quanto «il cavo dell'ipad non leggeva più le musiche» e sottolinea che «nel frattempo il capo del comitato ha deciso di non pagarmi perché ho fatto 40 minuti anziché un'ora», così come previsto dal contratto. I ragazzi del comitato fonnese non ci stanno e rilanciano prontamente, con piglio deciso e misurato. «Inutile dirle che accogliamo con amarezza la sua reazione», replica su Facebook Daniela Falconi, che mette in risalto il trattamento privilegiato preteso dal comico il quale, a differenza dei Nomadi, che hanno cenato con gli organizzatori dell'evento, si è rifugiato in ristorante. «Se lei fosse stato così umile da stare in nostra compagnia», prosegue la componente del comitato, «si sarebbe accorto che non siamo dei bombaroli, ma un gruppo di giovani che ha lavorato un intero anno per garantirle il suo cachet che potrà servire per pagare, presumo, le sue ricche vacanze in Sardegna».
IL COMUNE Assume una posizione netta anche il sindaco di Fonni, Stefano Coinu, che difende l'operato dei suoi compaesani. «Pucci», afferma il primo cittadino, «ha snobbato lo spirito della sagra paesana. Quando l'arte diventa supponenza e prepotenza credo che non possa più essere rispettata come tale. I ragazzi del comitato si sono impegnati tanto per organizzare la festa dei Martiri e lo hanno fatto nel migliore dei modi per mantenere viva una tradizione del paese. Pucci è stato assecondato in tutto e nel momento in cui non sono stati rispettati i termini del contratto si è trovato un accordo con il suo agente». Giuliano Marongiu, presentatore conosciuto nelle piazze dell'Isola, ha pubblicato una lettera aperta all'artista in difesa dei giovani di Fonni e dei sardi. «L'offesa non emerge tanto dalle parole scritte, quanto dal disprezzo che le accompagna. Non permettiamo più a nessuno di “sporcare” il suolo su cui camminiamo e tanto meno di sputare nel piatto in cui abbiamo dato da mangiare. Nessuna macchina è mai saltata in aria se un saltimbanco è venuto meno al proprio dovere, ma certe parole ci arrivano non meno violente di un attentato alla nostra sensibilità».
LE CONTESTAZIONI I giovani del comitato, inoltre, definiscono falso il passaggio in cui si dice che il comico non è stato pagato, precisando che da subito si è trovato un accordo civile con l'agente, sul ridimensionamento del compenso, considerato il fatto che i termini del contratto non sono stati rispettati. Restano le offese che bruciano la sensibilità dei sardi e l'impegno dei fonnesi. «Valuteremo come difendere la nostra onorabilità», conclude Daniela Falconi, «senza bombe. Esistono gli avvocati anche in Sardegna, e sono molto bravi, mentre la miseria umana resta indelebile». Andrea Pucci, nel suo messaggio, aggiunge infine che il suo agente milanese ha ricevuto dal promoter sardo la richiesta di rimborso dei danni d'immagine della sua agenzia di spettacolo per quanto accaduto a Fonni.