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“Anci Sardegna, nella costante azione di stimolo positivo, circa la situazione dei comuni e delle comunità sarde pone alla Vostra cortese attenzione sul ruolo e sulla presenza del Corpo Forestale e di vigilanza ambientale su tutto il territorio della nostra isola”.
Inizia così una lettera che Anci Sardegna e il suo Presidente Emiliano Deiana hanno inviato, oggi, alla Regione per tenere alta l’attenzione sulla vicenda legata al personale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale. “Come sapete – scrive Deiana – il Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Regione Sardegna è un Corpo tecnico con funzioni di polizia deputato alla salvaguardia dell'ambiente naturale, istituito con la Legge regionale n. 26 del 5 novembre del 1985. È una struttura diffusa su tutto il territorio regionale che opera attraverso una direzione generale, 3 servizi centrali, 7 servizi territoriali, 82 stazioni forestali, 10 basi navali, e impegna quasi 1400 unità”.
“Questi pochi dati ci indicano una presenza diffusa su tutto il territorio sardo, una vicinanza ai sindaci e alle amministrazioni fondamentale in materia di tutela ambientale, protezione civile, coordinamento sul campo nella lotta agli incendi boschivi o nelle situazioni di emergenza climatica, lotta all'abusivismo edilizio, regolamentazione delle attività di caccia e pesca oltre alle funzioni di polizia forestale, fluviale, sulle pertinenze idrauliche e di protezione dei beni culturali, di educazione ambientale nelle scuole, in definitiva e più in generale, di salvaguardia e conservazione dell’intero territorio isolano”.
“I comuni, i sindaci, gli amministratori locali – sottolinea – in genere hanno perfetta coscienza dell'importanza che il Corpo Forestale di vigilanza ambientale svolge nei territori, in particolare in quelli più piccoli e marginali. Talvolta il Corpo rappresenta una delle poche (e insostituibili presenze) delle forze istituzionali nelle aree interne”.
“Le molteplici e versatili funzioni – rimarca il numero uno di Anci Sardegna – che gli appartenenti al Corpo Forestale svolgono, ad esempio sotto l’aspetto informativo ed educativo, mediante le giornate dedicate all’ambiente, realizzate presso le scuole primarie e medie superiori in particolare, consentono, anche nei più piccoli centri della Sardegna, un importante contributo nella formazione di una sana ed equilibrata cultura ambientale nelle nuove generazioni. Sotto l’aspetto della prevenzione e della informazione in campagna, mediante un capillare controllo del territorio, prevenendo gli illeciti in danno dell’ambiente prima ancora che si verifichino, mediante un dialogo continuo con il cittadino che fa uso del territorio, sia esso agricoltore, boscaiolo, piuttosto che allevatore, fornendo indicazioni su un corretto uso del bene ambiente ed ammonendo, ove necessario, sul rispetto delle regole. Sotto l’aspetto più propriamente repressivo, sanzionando in caso di avvenuta violazione, al fine del ripristino della legalità”.
“Per questi motivi – aggiunge Deiana – Anci Sardegna chiede alle SS.LL. di attivarsi per rafforzare gli organici del Corpo Forestale quale presidio fondamentale per le nostre comunità, che non può prescindere, proprio per le molteplici e capillari funzioni svolte e sopra ricordate, dal poter disporre di un adeguato numero di unità impiegabili, anche attingendo dalla società civile con l’immissione di giovani sardi, preparati e motivati, mediante nuovi concorsi. Anci Sardegna, per la sua stessa essenza rappresentativa degli interessi dei comuni, ha svolto un lavoro di monitoraggio che ci consente di affermare – senza nessuna presunzione di avere la verità in tasca, ma sempre pronti a momenti di confronto franco, libero e leale – che dagli organici del Corpo Forestale possano mancare a seguito dei pensionamenti in atto e della quota 100 dalla data dell’ultimo concorso a qualche mese oltre 400 Unità”.
“Occorre pertanto – a suo modo di vedere –, insieme ad una legge organica che regoli le funzioni del Corpo adattandola alle sfide della modernità, una programmazione di nuove immissioni in ruolo che consentano un nuovo slancio al Corpo in rapporto proficuo con i comuni e le comunità che li ospitano e di cui sono pienamente parte. Con la presente si significa, per la parte concernente le Commissioni consiliari competenti in materia, la disponibilità ad essere auditi, come sistema delle autonomie locali e per tutti gli altri organismi istituzionali, la disponibilità ad essere sentiti nelle forme e nei tempi ritenuti più idonei”.