“Non smettono di destare indignazione e stupore l’arroganza e la pretestuosità dei vertici Aias che, con una lettera a firma dell’avvocato Enzo Pinna e della presidente Anna Paola Randazzo, hanno tentato di disincentivare i lavoratori dalla partecipazione allo sciopero proclamato per il 26 aprile da Fp Cgil di Cagliari e del Sulcis, unitamente alle organizzazioni Fp Cisl e Uil Fpl dei rispettivi territori”. 

Queste le parole dei segretari regionali e territoriali Fp Cgil, Roberta Gessa, Giorgio Pintus e Giovanni Zedde in una lettera inviata in risposta all’Aias, con l’obiettivo di chiarire l’infondatezza di qualsiasi pretesa verso l’applicazione delle procedure contrattuali sul diritto di sciopero stilate nel contratto collettivo nazionale Aias sottoscritto il 5 agosto 2011 da altre organizzazioni sindacali ma non dalla Fp Cgil. Un tentativo, sostanzialmente, di negare il legittimo diritto alla protesta da parte di lavoratori verso i quali l’azienda è in debito di dieci mensilità.

Il sindacato ha ricordato “Che alle procedure di raffreddamento precedentemente avviate l’Aias si è sottratta e che nel confronto in Prefettura l’11 aprile scorso non ha fornito alcuna risposta positiva alle richieste avanzate dalla Fp Cgil e dalle altre organizzazioni sindacali confederali. Non a caso le stesse organizzazioni, insieme all’Usb, non hanno firmato il verbale scaturito da quella riunione perché per nulla rispondente alle legittime richieste dei lavoratori che aspettano da mesi e mesi di vedere pagato il lavoro che svolgono per una azienda che lo gestisce in virtù di una convenzione pubblica con soldi pubblici”.

“Eppure, nonostante sia chiarissima a tutti, anche a chi fa finta di non vederla, – si legge nella nota – la situazione di grave inadempienza da parte dell’azienda, questa continua a restare al proprio posto e a scoraggiare qualsiasi rivendicazione da parte dei lavoratori, tentando persino di privarli del diritto alla partecipazione alle assemblee sindacali con richiami capziosi alle norme contrattuali sul diritto di assemblea e impliciti avvertimenti”.

“Anche il nuovo quadro politico – hanno aggiunto Gessa, Pintus e Zedde – dovrà rapidamente prendere atto della inesorabilità dei fatti concreti e della dura realtà dei numeri, pur tenuti opachi dalla mancanza di trasparenza nei bilanci dell’Aias”. 

Da qui l’auspicio affinché “Sia proseguita e portata alla sua logica conclusione l’azione intrapresa seppur tardivamente nella scorsa legislatura, al fine di risolvere in modo positivo, una volta per tutte, per i lavoratori e per la qualità dei servizi offerti, l’annosa vertenza”. 

In altre parole il sindacato chiede che “Sia messa al centro delle future azioni politiche e amministrative della Regione, non la tutela dell’immunità di un gruppo dirigente incapace ma la garanzia dei servizi all’utenza e la promozione di un lavoro dignitoso”. C’è dunque una sfida importante da affrontare, quella di costruire un assetto stabile e qualificato del sistema delle prestazioni socio-sanitarie erogate dal Terzo settore in Sardegna, che incontra nella vertenza Aias il suo ostacolo principale.

la Fp Cgil ha confermato lo sciopero del 26 aprile e “Si riserva di richiedere l’intervento ispettivo della Corte dei Conti e annuncia sin da ora la possibilità di procedere prossimamente alla proclamazione di scioperi ad oltranza, di servizio, a scacchiera e di settore, riservandosi eventuali misure di autolimitazione nell’esclusivo interesse dell’utenza dei servizi”.