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"Questo palazzo ha determinato nel 2013 chi era e chi non era il presidente della Regione. Quindi, ero certa che non mi avrebbero mollato adesso. In questi anni ho fatto un lavoro su di me. Certo che sono scossa, ma comunque serena, perche' questo e' soltanto il primo tempo di una partita che ne dura tre".
Cosi' l'ex sottosegretaria della Cultura ed ex europarlamentare del Pd Francesca Barracciu ha accolto la sentenza di condanna a 4 anni per peculato pronunciata stamane in tribunale a Cagliari nell'aula della seconda sezione penale, nell'ambito dell'inchiesta sulle spese dei fondi assegnati ai gruppi del Consiglio regionale della Sardegna nella legislatura 2004-2009.
"Ho avuto, finalmente, dopo quella disgraziata del primo periodo, una difesa da Nobel, grazie all'avvocato Franco Luigi Satta", ha aggiunto l'ex consigliera regionale del Pd, alla quale sono contestate spese per circa 81mila euro senza adeguato giustificativo: per una parte, attorno ai 33mila euro, oggetto dell'avviso di garanzia che l'aveva raggiunta nell'autunno 2013, Barracciu aveva dichiarato spese per gli spostamenti in auto in tutta la Sardegna, a causa di impegni istituzionali.
"Leggeremo poi le motivazioni che hanno indotto a condannarmi".
"La difesa impostata dal mio avvocato credo che varrà in un momento successivo, lo affrontero' con serenita'", ha dichiarato l'ex consigliera regionale pronta a impugnare la sentenza in appello.
"Sono nascosti quattro anni molto duri, ho rinunciato - unica in Sardegna - raggiunta dall'accusa di peculato, alle cariche che rivestivo, quindi sono stata travolta politicamente in solitudine. Questa cosa mi ha rafforzato molto. Facendo tesoro della mia esperienza, spero di essere diventata una persona migliore e con questa forza affronterò il secondo grado".