Signor Pandolfi ci racconti un po’ di lei, di cosa si occupa?  

“Ho 45 anni, sono un Maestro di arti marziali e mi occupo da oltre 25 anni di difesa personale, contrasto alla violenza , bullismo e cyberbullismo. I miei hobby sono principalmente incentrati su tutto ciò che ha a che fare con la natura e adoro particolarmente il mare”

Da dove nasce la sua passione per il Kung-Fu?

“Da piccolo ho subito diverse forme di bullismo da parte dei miei coetanei e ragazzi più grandi. Da qui è nata la mia voglia di acquisire sicurezza, di non subire più soprusi e soprattutto una forte passione e ‘missione’ di poter aiutare i più deboli e gli indifesi”

Dove ha studiato?

“Ho studiato vari tipi di arti marziali ma la mia passione è stata il Wing chun kuen, ovvero pugno della radiosa primavera, uno stile di difesa personale anticamente ideato da una Donna. Ho fatto parte della Scuola Mondiale di Hong Kong, della Scuola Di Yip Chun figlio di Yip Man (maestro del famoso Bruce Lee), seguendo lezioni private e di gruppo con il Responsabile Nazionale e diversi seminari con il Responsabile Europeo. Nel contempo ho ritenuto opportuno formarmi anche sotto il profilo psicologico, giuridico e criminologico, ecco perché ho conseguito diversi attestati di competenza in criminologia, psicologia e investigazione presi presso la Questura e l’Università”

Questa passione l’ha portata a viaggiare?

“Si, questa passione mi ha portato a viaggiare ogni mese per svariati periodi, ho viaggiato un po' in tutta l’Europa e spero prossimamente di poter visitare il Continente Asiatico. Ogni paese mi ha lasciato un bagaglio ricco di esperienze e emozioni, aspetto che cerco costantemente”

Chi è stato il suo mentore? 

“Il mio mentore è senza dubbio Bruce Lee. Il suo essere poliedrico è stato per me fonte di ispirazione continua, come ieri lo è oggi. E’ stato in grado di essere filosofo, scrittore, produttore,attore  e di plasmarsi continuamente. La mia vita si basa su una frase : “La vita di un uomo, seppur breve, è abbastanza lunga se vissuta intensamente”; questo forma mentis mi accomuna a lui.” 

Dai suoi video emerge la volontà di insegnare l’autodifesa alle persone, lei si è mai trovata in una situazione spiacevole in cui ha dovuto utilizzare queste tecniche?

“Purtroppo sono tanti gli episodi che mi porto dietro. La difesa personale non è composta solo di preparazione fisica ma soprattutto psicologica. Devi essere forte nella mente e nel corpo. Un episodio che mi ha segnato è stato quando da giovane (avevo già conseguito la cintura nera di kung fu) mi sono ritrovato a dover difendere una ragazza da un gruppo di giovani che in pieno giorno, vicino ad una fermata del pullman a Cagliari, volevano molestarla. Grazie al mio intervento la ragazza non ha subito conseguenze gravi, io ho avuto diversi traumi durante la colluttazione e grazie a questo episodio mi sono reso conto che avevo bisogno di acquisire ulteriori competenze che erano quelle della difesa personale”

Quanto è importante, a suo parere, che i nostri conterranei apprendano le tecniche di difesa e perché? In quali situazioni spiacevoli potrebbero trovarsi? 

“E’ importantissimo acquisire sicurezza personale ed essere vigili. Poter agire in situazioni pericolose e adattarsi alla quotidianità dovrebbero far parte delle nuove skills di cui tanto si parla. Come in Sardegna e in altri luoghi, oggi gli adolescenti si ritrovano in situazioni altamente a rischio. Questo succede sia durante la vita vissuta di ogni giorno con i propri coetanei, che sui social. La violenza non è solo quella fisica ma la ritroviamo continuamente dietro gli schermi; la capacità di discernere purtroppo è pressoché  assente negli adolescenti, questo è un campanello d’allarme della nostra Società”

Da che età è importante imparare questa disciplina?

Credo che un bambino che inizia a sei anni, e quindi familiarizza con lo sport e la conoscenza del corpo umano e dell’utilizzo delle proprie potenzialità (a volte nascoste), possa creare nell’individuo quella sicurezza che un domani gli permetterà di poter convivere serenamente con i coetanei e all’interno della famiglia"

Come è nata la sua partecipazione a Italia’s Got Talent?

“E’ nata così come tutte le altre esperienze che ho fatto e che continuerò a fare con la consapevolezza che siamo in questa vita anche per divertirci”

Qual era il suo scopo?

“Mettermi in gioco e superare i limiti che molto spesso l’essere umano si pone per paura del confronto”

 Lo ha raggiunto? 

“Direi di si”

Di tutta l’esperienza, cosa l’ha colpita particolarmente? 

“Mi colpisce l’entusiasmo delle persone e la passione che ci si mette quando ami veramente quello che fai. Partendo dallo staff, i giudici e i concorrenti”

Come è stata la reazione del pubblico locale dopo la sua apparizione nello show? 

“Come sempre nella vita ci sarà sempre chi ti capisce e chi no. La reazione è stata quella che mi aspettavo, complimenti e critiche fanno parte del gioco. Sono comunque felice per aver portato sul palco, a modo mio, le tematiche sociali che sono una costante nella mia vita”

La notorietà e il mondo televisivo è un suo sogno?

“Chissà, di sogni ne ho tanti. Se ciò fosse un mezzo per poter essere utile a contrastare la violenza in genere allora le rispondo di si”

Quali sono i suoi progetti futuri? 

“Mettermi in gioco sempre e non tirarmi indietro alle sfide che la vita mi porrà”

Lei è una persona dalle mille risorse, in passato ha intrapreso anche la carriera politica. È possibile un suo ritorno? Cosa non funzionò quella volta? 

“Il Progetto Politico Quartu da Salvare è stata una bellissima esperienza personale e civica. Umanamente mi ha arricchito, professionalmente mi ha dato più nozioni, mentalmente mi ha dato la capacità di essere ancora una volta qualcun altro e già questo per me significa aver vinto. Quindi direi che ha funzionato. Al momento il capitolo politica si è chiuso, come persona mi sento sempre in evoluzione e mi affascina affrontare costantemente qualcosa di diverso, vivo la vita affrontandola con una delle citazioni più famose di Bruce Lee: ‘Non essere un’unica forma. Adattala, costruiscila su te stesso e lasciala crescere: sii come l’acqua. Libera la tua mente , sii informe, senza limiti come l’acqua. Se metti ‘acqua in una tazza, lei diventa una tazza”