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Franco Battiato amava la Sicilia e amava la Sardegna, che della sua terra ha i colori e le profondità del mare, la forza del vento, certe inquietudini, voci sparse nel silenzio della natura.
Ha portato la sua musica nei teatri del mondo, tra la gente che cantava le sue canzoni, tra gli artisti che si sono fatti interpreti della sua sensibilità e straordinaria capacità di comporre e imprimere uno stile.
Milva e Giuni Russo sono state grandi, grandissime voci ed estensione privilegiata di Battiato, che a loro, come ad Alice, aveva affidato alcune perle della sua eccellente creatività.
Con lui non si spegne una voce qualsiasi, non viene a mancare solamente uno dei nostri maggiori cantautori: con Battiato se ne va un mondo di note e di parole che ruotava dentro un universo di suggestioni, di trame musicali raffinatissime e ricercate che incontravano il plauso di un pubblico vasto e popolare.
Il suo primo concerto in Sardegna, a Tonara nel 1982, coincise col trionfo di un album che ha venduto un milione di copie e che resta pietra miliare della discografia italiana, ‘La voce del padrone’.
Quell’anno, in ogni dove, spopolavano le sue canzoni, una musica nuova che scolpiva momenti rimasti sospesi nell’anima: da ‘Bandiera Bianca’ a ‘Cuccuruccucù’, a ‘Centro di gravità permanente’.
Alice aveva vinto Sanremo soltanto un’anno prima con la sua ‘Per Elisa’ e sua era ‘Un’estate al mare’ con la voce di Giuni che sapeva d’estate, come sua era ‘Alexander Platz’ che arricchiva il repertorio di Milva con un brano stupendo e di rara intensità.
Indimenticabili i concerti che il cantautore tenne negli Anfiteatri di Cagliari Nuoro nel 2007: le emozioni vibrano ancora nei ricordi di chi c’era.
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