“Sulla diga di Sant’Antonio, nel Parco di Gutturu Mannu, non ci sono colori politici, e non ci si può dividere. La salvaguardia dell’invaso è una priorità assoluta, esso rappresenta un sito di rara bellezza paesaggistica, ed assolve ad una duplice funzione di abbeveraggio per gli animali selvatici e di risorsa idrica in funzione antincendio. Su questo tema non ci si può e non ci si deve dividere, e non lo faremo. Il Consiglio comunale di Capoterra deve deliberare all’unanimità, deve richiedere a gran voce la tutela di tale bene identitario. Tante valutazioni politiche mi dividono dall’attuale maggioranza (noi volevamo aiutare le partite iva, il Sindaco ha invece ritenuto di non dare un solo centesimo ai suoi commercianti ed artigiani, perdendo l’appoggio dello stesso suo partito d’origine, il PD, che lo ha scaricato. Noi volevamo una maggiore trasparenza, il Sindaco la ha invece ridotta, al Sindaco piacciono le “sceneggiate”, a noi un po' meno), ma su questo tema rimarremo uniti. E la diga, sono sicuro, sarà salvata”.

E a scrivere il post è il consigliere comunale di Capoterra, (tra le fila del Psd’Az), Franco Magi, che sui social aggiunge: “La diga di Sant’Antonio rappresenta per l’intera comunità capoterrese (e non solo) un bene identitario di straordinaria bellezza, inserito in un contesto ambientale di notevole pregio all’interno del Parco naturale regionale di Gutturu Mannu di recente istituzione (L.R. n. 20 del 24 ottobre 2014). La diga in questione rappresenta inoltre un grande serbatoio di acqua per tutti gli animali che vi si abbeverano, nonché una risorsa strategica nella lotta agli incendi. Per questo motivo occorre identificare urgentemente, al pari di quanto accaduto per gli invasi minerari di Arbus (anch’essi splendidi e da salvare), un soggetto gestore pubblico che, a fronte dell’utilizzo della risorsa accumulata, possa garantire il corretto esercizio e mantenimento dell’intero impianto, evitando così di procedere con la demolizione, la cui procedura è stata avviata da Pigliaru e Maninchedda. L’opera – prosegue Franco Magi, consigliere comunale - venne eseguita nel 1957 dalla Società Mineraria Siderurgica Ferromin per utilizzo nell'attività estrattiva ed è classificata “grande diga”, del tipo a gravità in calcestruzzo, ed è alta circa 20 metri determinando una capacità di accumulo della risorsa idrica pari a circa 200.000 mc. L’intera opposizione consiliare, primo firmatario il Consigliere Pietro Frongia, ha chiesto la convocazione straordinaria ed urgente del Consiglio comunale per la votazione di una mozione in favore della salvaguardia della diga”.