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Hanno emesso fatture per operazioni inesistenti per ottenere i fondi europei destinati a finanziare e sostenere gli interventi per lo sviluppo nel mondo agricolo e rurale e incentivare il primo settore economico nella Regione Sardegna.
Lo hanno scoperto i militari delle Fiamme gialle del Gruppo di Olbia, che hanno eseguito il sequestro preventivo di beni per 300mila euro nei confronti di due imprenditori di Olbia, un 60enne e un 70enne indagati per frode fiscale e indebita percezione di contributi europei.
Sequestrati, ai fini di confisca, immobili residenziali e conti correnti. Si tratta di un sequestro per equivalente. Le indagini sono partite un anno fa a seguito di normali accertamenti fiscali.
Dalle verifiche sono emerse irregolarità . In particolare, secondo quanto accertato dalla Guardia di finanza, il 60enne era il "dominus" della frode, nella sua duplice veste sia di titolare della ditta individuale che beneficiario del contributo pubblico, sia di amministratore "di fatto" della società che con la compiacenza dell'amministratore formale, il 70enne indagato, ha emesso fatture per operazioni inesistenti per circa 320mila euro nei confronti della ditta individuale.
Le fatture fantasma sono servite per ottenere i contributi a fondo perduto e allo stesso tempo hanno generato debito d'imposta sul valore aggiunto e sui redditi. I finanzieri hanno presentato una dettagliata relazione su quanto scoperto alla Procura di Tempio Pausania, che ha chiesto e ottenuto il sequestro preventivo dei beni.